Donna si ferisce nella voragine lungo il condotto pubblico

di Roberto Salotti
La voragine sul loggiato del molino di mezzo sopra il condotto pubblico a San Pietro a Vico si è aperta all’improvviso, rischiando di inghiottirla. La signora, che era appena uscita, ci è finita dentro fino alle ginocchia: ne è uscita e ha chiesto aiuto, prima di recarsi al pronto soccorso. Una disavventura, per fortuna conclusasi senza gravi conseguenze, che riaccende la polemica degli abitanti di San Pietro a Vico sul condotto pubblico e in particolare sul livello dell’acqua a cui viene tenuto il regime, puntando nuovamente il dito contro le centrali idroelettriche che sono state realizzate sul suo corso.
“Quello che è accaduto questa mattina è gravissimo – commenta Paolo Bertocchini, del comitato sorto a San Pietro a Vico contro le centrali idroelettriche -: quel passaggio che conduce a tre abitazioni viene spesso percorso anche in Apecar da alcuni contadini che si devono recare nei campi di proprietà”. Cosa sarebbe accaduto se il cedimento si fosse verificato al passaggio di uno di quei mezzi? E’ quello che si chiedono i membri del comitato che, appresa la notizia, hanno subito contattato il Comune ma anche il Consorzio di Bonifica Toscana Nord 1, che qualche tempo si è fatto interprete presso il genio civile e gli enti preposti delle istanze dei cittadini. Un incontro sul tema delle problematiche causate dal flusso dell’acqua che renderebbe talvolta difficoltose anche le manutenzioni, si è già svolto ma i residenti della zona continuano a dover fare i conti con gli allagamenti o, peggio ancora, con episodi come quello avvenuto stamani.
“La mia vicina di casa – racconta Bertocchini – era appena uscita e si stava dirigendo in via dell’Acquacalda. Per farlo deve necessariamente passare dal loggiato che attraversa il condotto, ma al suo passaggio si è creata una buca e lei ci è finita dentro con un ginocchio. Aveva dolore e si è fatta portare al pronto soccorso”.
Soltanto qualche settimana fa, i tecnici preposti e gli uomini del Consorzio erano dovuti intervenire per risolvere un intoppo idrico che le aveva allagato la parte di fronte all’abitazione. “E ora anche questo – prosegue Bertocchi -. Crediamo che sia giunto il momento che le istituzioni prendano di petto la situazione e che si trovi una soluzione definitiva”.
Smottamenti e cedimenti, raccontano i residenti, sarebbero qui all’ordine del giorno. E in passato la gente si è ritrovata con gli scantinati e i giardini completamente allagati: “Crediamo che anche il cedimento di oggi sia dovuto all’acqua che troppo alta arriva dove non dovrebbe arrivare. Ci chiediamo: adesso chi verificherà la stabilità di quell’attraversamento sul condotto e chi garantirà alle persone che debbono attraversare il corso d’acqua in quel punto di farlo in totale sicurezza? Qui non ne possiamo più”.