
Protesi mediche in cambio di denaro e favori, all’interno di una vicenda di corruzione ipotizzata dalla magistratura lucchese e non solo. Un’indagine delicata e complessa che circa due anni fa era stata avviata dalla procura della Repubblica di Monza, ma che si era man mano allargata ed estesa arrivando fino a Lucca. Al centro delle diverse inchieste una società francese ma con sedi anche in Italia, la Ceraver srl, che fornisce protesi mediche a strutture sanitarie pubbliche e private.
Anche nel filone lucchese dell’inchiesta le ipotesi di reato da parte degli inquirenti, che di recente hanno chiuso le indagini, sono gravissime: corruzione aggravata in concorso.
A Lucca risultano indagate ufficialmente 15 persone, tra medici e vertici della clinica privata Barbantini e funzionari della Ceraver, e 4 società collegate a vario livello e titolo ai reati ipotizzati dagli inquirenti cittadini. Per l’accusa, infatti, si tratterebbe di un vorticoso giro di favori in denaro e altri benefit che supererebbe il milione di euro in due anni. In pratica i magistrati lucchesi ipotizzano che in cambio di denaro e altri favori i vertici della clinica cittadina e alcuni medici avrebbero scelto pedissequamente le protesi della Cerver senza badare alla qualità o alla effettiva urgenza, aumentando anche il giro di affari sia della società francese sia della stessa clinica che poi chiedeva i rimborsi di tali spese al servizio sanitario tramite la Regione in quanto struttura sanitaria accreditata. Questo, come detto, secondo quanto ricostruito gli inquirenti.
Una vera e propria filiera, quella che avrebbero ricostruito gli inquirenti, che vendeva, comprava e impiantava a protesi per anca e ginocchio, a volte anche a scapito della qualità, e con denaro pubblico. Sempre secondo l’accusa alcuni medici, oltre a denaro contante, avrebbero accettato anche altri benefit, viaggi e regali di varia natura, sempre per scegliere in maniera univoca le protesi della stessa società e altre collegate ai fatti oggetto del procedimento giudiziario in corso. Un iter processuale delicato e complesso che prossimamente sarà vagliato dal gup del tribunale lucchese per le decisioni del caso, dopo aver ascoltato e valutato le ipotesi e le richieste accusatorie e quelle difensive.
La vicenda giudiziaria è stata e sarà anche al centro di analisi politiche da parte della giunta regionale toscana, che sarebbe parte lesa nell’intera sequenza di eventi al vaglio dei giudici cittadini.
Vincenzo Brunelli