Pulizie, Bindocci: 3mila addetti in situazione critica

30 maggio 2019 | 11:30
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Pulizie, Bindocci: 3mila addetti in situazione critica
Pulizie, Bindocci: 3mila addetti in situazione critica
Pulizie, Bindocci: 3mila addetti in situazione critica

“Non siamo lavoratori di Serie B: vogliamo un salario dignitoso, diritti ed una tutala contro la precarietà”. Sono queste le parole dei lavoratori di Lucca dei settori di pubblici esercizi, ristorazione collettiva, pulizie, cuptel, servizi integrati e multiservizi. “La vita di questi lavoratori è critica”: così ha dichiarato Massimiliano Bindocci, nella sua veste di sindacalista Uil, annunciando lo sciopero generale per l’intera giornata di domani (31 maggio). Uno sciopero nazionale e unitario, a cui hanno aderito tutte le organizzazioni sindacali.

Allo sciopero parteciperà anche Lucca: questa mattina (30 maggio) Massimiliano Bindocci, insieme ai lavoratori, ha lanciato l’allarme: “Siamo qui per annunciare lo sciopero dei lavoratori dei settori della pulizia e dei multiservizi – le parole di Bindocci – La vita lavorativa in questo settore è tra le più critiche, è tra i più disgraziati. Non hanno un salario dignitoso e sono trattati come lavoratori di serie B. Non dimentichiamoci che occupano un ruolo importante: quello della pulizia delle scuole, delle mense, delle poste, degli ospedali e delle strade. Per fare un esempio, le addette alle pulizie degli ospedali devono pagare il parcheggio. È una cosa assurda. Sono circa 3mila le persone della Piana che lavorano in questi settori. Lo sciopero di domani, con manifestazione a Roma in piazza Bocca della Verità alle 9, vuol mandare un messaggio forte: a questi lavoratori servono regole, sicurezza e una salario dignitoso. Serve più attenzione verso questo mondo”.
“Sono i lavoratori dei settori pulizie e servizi integrati/multiservizi che – si legge nel manifesto dello sciopero -, svolgendo servizi essenziali, permettono tutti giorni di utilizzare ospedali, scuole, tribunali, uffici, banche, poste, caserme e tanto altro. Lavoratrici e lavoratori che hanno pagato pesantemente la crisi con la riduzione dei contratti individuali e l’angoscia di vedere a rischio il proprio posto di lavoro ad ogni cambio di appalto. Lavoratori e lavoratrici che subiscono pesanti ripercussioni sulla propria condizione a ogni modifica di legge sugli appalti. Come sta accadendo con il decreto sblocca cantieri, che ripristina il massimo ribasso per l’aggiudicazione e allarga il ricorso al subappalto senza indicazione dei subappaltatori. Con queste modifiche i lavoratori si troveranno da un parte con tagli sugli orari di lavoro e dall’altra, per effetto dell’allentamento dei controlli sui subappalti, rischiano di diventare un ingranaggio di un sistema criminale. Con la corruzione dilagante negli appalti, sono i lavoratori che pagano sempre il prezzo più alto perché i primi effetti sono il mancato pagamento delle retribuzioni o l’estromissione dell’azienda con la perdita del posto di lavoro senza aver nessuna colpa. Lavoratori che non vedono rinnovato il contratto nazionale di lavoro perché non sono disponibili ad accettare un aumento contrattuale irrisorio e restituire diritti come il riconoscimento della retribuzione dei primi tre giorni di malattia. La misura è colma: i lavoratori dei settori delle pulizie e dei servizi integrati/multiservizi reclamano il rinnovo del contratto nazionale per un salario dignitoso, diritti e tutele contro la precarietà e lo sfruttamento. Vogliono regole certe, trasparenza e legalità”.