
Un altro capitolo si chiude. La Corte d’Appello di Firenze ha confermato la condanna di primo grado per Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana ed ex ad di Ferrovie dello Stato, a 7 anni di reclusione per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009.
I giudici hanno condannato Michele Mario Elia, ex ad Rfi, e Vincenzo Soprano, ex ad Trenitalia, a 6 anni di reclusione per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009. Assolto perché il fatto non sussiste Giulio Margarita, ed dirigente della direzione tecnica di Rfi e oggi dirigente Ansf che in primo grado era stato condannato a 6 anni e sei mesi. Otto anni e otto mesi di reclusione invece per Rainer Kogelheid, ad di Gatx Rail Austria, e Peter Linowski, ad di Gatx Rail Germania. A una manciata di giorni dal decimo anniversario dalla strage di Viareggio arrivano le condanne della Corte d’Appello di Firenze per la tragedia.
E’ il 29 giugno 2009 quando un treno merci carico di gpl esplode nella stazione di Viareggio, causando la morte di 11 persone e quella successiva, per ustioni, di altre 21. Tutto accade poco prima di mezzanotte, quando il treno merci 50325 Trecate-Gricignano, con il suo convoglio di 14 carri cisterna contenenti gas propano liquido, mentre viaggia a circa 90 km orari, deraglia per cause legate al cedimento del carrello del primo carro cisterna, che trascina fuori dai binari altri quattro carri.
Solo dal primo carro, la cui cisterna viene perforata da un picchetto di tracciamento curva posizionato lungo la massicciata, fuoriesce il gas gpl che al contatto con l’ossigeno e alla prima possibilità d’innesco s’incendia. E’ strage.
“Oggi è un bel giorno”, ha commentato l’avvocato Tiziano Nicoletti, difensore di parte civile dei familiari delle 32 vittime della strage ferroviaria di Viareggio “La pubblica accusa non ha avuto paura di nulla, non si è fermata di fronte a niente – ha aggiunto il legale – e alla fine ha ottenuto quello che volevamo anche noi: è stato condannato il sistema ferrovie, a dimostrazione che quello che è successo a Viareggio non è uno spiacevole episodio. Moretti non è stato condannato infatti solo come ex Ad di Rfi ma anche come ex Ad di Fs, l’holding del gruppo. Era quello che volevamo e l’abbiamo ottenuto”. “La Corte d’Appello di Firenze in generale – ha invece osservato il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, presente in aula – conferma le condanne che il tribunale di Lucca comminò in primo grado due anni fa. Nel merito quindi vengono ribadite e rinnovate precise responsabilità. La macchina inesorabile della giustizia va avanti, anche se non attenua il dolore dei familiari e dell’intera città”.
“Quella emessa oggi – commenta il presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini – dal Tribunale di Firenze è una sentenza di secondo grado che conferma l’impianto della sentenza di primo grado, con l’aggiunta di alcune aggravanti per le cosiddette posizioni apicali coinvolte nel processo per la strage di Viareggio del 2009. Se quella emessa il 31 gennaio 2017 dal Tribunale di Lucca poteva essere una sentenza non scontata, in un dibattimento importante che ha acceso i riflettori su un tema come quello della sicurezza del trasporto merci ferroviario, quella emessa dalla Corte di Appello di Firenze rappresenta un ulteriore passo in avanti verso la giustizia”. E’ questo il commento a caldo del presidente della Provincia di Lucca. Un ente, l’amministrazione provinciale di Lucca, che si era subito dichiarato parte civile nel processo, sempre presente alle udienze con i propri amministratori, e che nel giugno del 2017 aveva rinunciato a 250mila euro di rimborso, cifra offerta dalle assicurazioni affinché la Provincia uscisse dal processo e che invece con la sentenza di primo grado si è vista assegnare una provvisionale di 150mila euro.
“Certo – aggiunge il presidente Menesini – va ribadito che nessuna sentenza cancella il dolore di familiari delle 32 vittime e nessun verdetto le riporta in vita. Ritengo che l’unica strada perché gli errori non siano ripetuti e gli incidenti come questo siano in futuro evitati, sia non dimenticare e lottare con determinazione per la giustizia”.
Un processo di appello che ha visto spesso la presenza dei rappresentanti istituzionali della Provincia, tra questi il consigliere provinciale Luca Poletti che è di Viareggio.
“Rispetto alla prima sentenza – commenta – questo secondo pronunciamento dei giudici riconosce maggiori responsabilità ai vertici di ferrovie e all’ex a.d. Mauro Moretti. Dunque la battaglia dei familiari per ottenere giustizia trova la giusta risposta per una vicenda che ha sconvolto nel profondo la città di Viareggio e l’intero Paese. Colgo l’occasione, infine, per ringraziare i legali che hanno affiancato in questo processo la Provincia di Lucca che sarà sempre vicina ai familiari delle vittime”.
“Sono estremamente soddisfatto per questa sentenza come rappresentante della Regione Toscana – ha detto invece il consigliere regionale e presidente della commissione infrastrutture Stefano Baccelli -, che era parte civile ma anche come ex presidente della provincia di Lucca e soprattutto come cittadino perché la giustizia ha finalmente fatto il suo corso. Lungo sicuramente, faticoso e impegnativo, perché sono passati dieci anni da quella maledetta notte del giugno 2009. Ma di certo quella di oggi è una tappa fondamentale, attesa da tutti da tanto tempo. Avendo seguito questo percorso dalla fase dell’inchiesta a quella dell’incidente probatorio fino al processo di primo grado e infine questo d’appello, ho visto da vicino il lavoro complicato dietro a un processo come questo. Il risultato di oggi conferma l’impianto della sentenza di primo grado, introduce alcuni elementi rafforzativi, recependo alcune richieste della procura come la condanna di Moretti non solo come ex ad di Rfi ma anche come ex ad di Fs e alcuni aspetti di attenuazione per altri imputati del giudizio. Da’ in ogni caso il senso dell’attenzione e del coinvolgimento in merito alla vicenda da parte della Corte di Appello in questa fase del giudizio, un buon auspicio anche rispetto a un eventuale passaggio conclusivo in corte di Cassazione. Raggiunto questo obiettivo, il pensiero va inevitabilmente a loro, ai familiari delle vittime, che da dieci anni chiedono che vengano individuate e attribuite le giuste responsabilità per questa strage. In questo percorso, sono convinto che la giustizia italiana abbia dato oggi davvero buona prova di sé”.
“Assieme ai familiari delle trentadue vittime ed a tanti cittadini di Viareggio e Torre del Lago – affermano Elisa Montemagni e Massimiliano Baldini, rispettivamente consigliere regionale e capogruppo in consiglio comunale della Lega – abbiamo vissuto un’intensa giornata al tribunale di Firenze, dove la Corte d’Appello ha sostanzialmente confermato le pene comminate in primo grado ai vertici delle Ferrovie italiane”.
“Ribaditi, quindi – proseguono i consiglieri – i sette anni per l’ex amministratore delegato Mauro Moretti ed i sei anni per Elia e Soprano di Rfi e Trenitalia; condanne, peraltro, decisamente inferiori rispetto a quanto proposto dal procuratore generale che, per Moretti, aveva chiesto oltre quindici anni”.
“In attesa degli sviluppi che potrebbero esserci in Cassazione – precisano Montemagni e Baldini – i giudici hanno comunque confermato il ruolo primario che i manager delle Ferrovie nazionali hanno rivestito nella strage viareggina, riconoscendo indubbie e gravi responsabilità per quanto accaduto quel tragico 29 giugno”.
“A quasi dieci anni esatti dal disastro ferroviario – sottolineano i rappresentanti del Carroccio – prendiamo, quindi doverosamente atto che la magistratura italiana, pur con tempistiche non certo edificanti, stia rendendo giustizia alle vittime, ai loro congiunti e alla città di Viareggio tutta”. “Il nostro auspicio -concludono Elisa Montemagni e Massimiliano Baldini – è che dunque vengano confermate le pene fin qui comminate agli imputati, e che questi, finalmente, paghino per le proprie innegabili e gravissime colpe”.
“A 10 anni dalla strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 – commenta invece Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista Sinistra Europea – la conferma delle condanne in appello è una buona notizia. Rinnoviamo la nostra solidarietà ai parenti delle vittime. Torniamo a sottolineare come i capi di imputazione siano tutti relativi a reati di natura colposa, mentre la strage di Viareggio è stata causata da omissioni e rimozione dolose di misure che avrebbero evitato la morte e le atroci sofferenze delle 32 vittime. Moretti e gli altri responsabili andavano processati per reati di natura dolosa e avrebbero meritato condanne ben più pesanti. La sentenza odierna conferma la condanna del principale protagonista della politica dei trasporti dagli anni ‘90, il manager ex sindacalista sostenuto dal centrosinistra ma gradito anche al centrodestra. Moretti fu riconfermato dopo la strage come amministratore delegato di Fd e poi dal 2014 di Leonardo (ex Finmeccanica). Ricordiamo che lo Stato decise di non costituirsi parte civile e che ferrovieri solidali con le famiglie delle vittime hanno subito licenziamenti punitivi dopo querele di Moretti”.
“Nessuno – ha detto il governatore Enrico Rossi – potrà mai restituire le persone morte alle famiglie e ai loro cari. E niente potrà mai rimediare alle ferite riportate nel corpo e nell’anima da tante persone a causa di quella tragedia. Ma la giustizia ha funzionato, è arrivata una sentenza in appello che pone tutti di fronte alle proprie responsabilità, anche oltre coloro che sono stati direttamente condannati”.
“Dopo quella vicenda – ha aggiunto Rossi – io stesso mi sono occupato di come poteva essere alzato il livello di sicurezza dei trasporti su ferro a tutela prima di tutto delle popolazioni civili. Ed è stato stabilito un limite di velocità. Troppo tardi però, e troppo poco. Anche perché l’Ue non ha ancora individuato le modalità per consentire un controllo più efficace della sicurezza del materiale rotabile che viaggia sulle ferrovie. In questo giorno di amarezza, e allo stesso tempo di compimento di una tappa verso l’accertamento della verità, quello che resta da fare affinchè certi episodi non si ripetano deve costituire l’impegno di tutte le persone che hanno responsabilità in questo settore. E ovviamente in primo luogo della politica e delle istituzioni che hanno compiti di regolazione”.
“Apprendo con grande soddisfazione della conferma da parte della Corte di Appello di Firenze delle condanne già espresse in primo grado – è invece il commento del senatore di Forza Italia Massimo Mallegni – la mia non è una felicità perché in ogni caso 32 persone non sono più tra noi, la mia è soddisfazione nel vedere che la giustizia ha trionfato per assicurare i responsabili alle condanne loro comminate. Alle famiglie delle vittime va il mio costante, sincero cordoglio e apprezzamento per il grande impegno e la grande sobrietà che hanno dimostrato in tutti questi anni: ne sono passati 10 esatti dalla strage. A loro giunga il mio abbraccio personale e di tutta la comunità che rappresento”.