
Aggredirono la cassiera dopo la popolare festa del Ranocchio a Querceta riuscendo a portar via circa 30mila euro in contanti, ora per due dei tre componenti della banda la Cassazione ha emesso una sentenza di condanna definitiva a 3 anni di reclusione per rapina aggravata ma per il terzo ha annullato tutti gli atti del processo d’Appello che adesso dovrà ricominciare daccapo.
I fatti oggetto del procedimento giudiziario risalgono a 11 anni fa anche se gli arresti furono effettuati dalla polizia dopo due anni di attività investigativa. La notte tra il 23 e il 24 agosto del 2008, intorno alle due di notte, il commando dei tre criminali, mascherati in volto e armati di bastoni, aveva rapinato la cassiera dell’incasso della tre giorni della sagra del Ranocchio, nota manifestazione di una contrada di Querceta, che si svolge durante l’estate, portandole via la cifra di ben 33mila euro in contanti. La donna, stava facendo rientro con la sua autovettura alla sua abitazione, a sagra conclusa. La signora era stata inseguita da una macchina, una Audi A4 con targa straniera dell’Europa, con a bordo i tre malviventi, che dopo averla sorpassata, le avevano bloccata ogni via di fuga, erano scesi e a volto coperto, muniti di una grossa mazza, le avevano preso a colpi il parabrezza dell’auto, mandandolo in frantumi. Dopo averla minacciata, e afferrata per i capelli, sbattendola più volte contro il volante, urlandole “dacci i soldi”, le avevano portato via la borsa, con dentro l’intero incasso di tre giorni della sagra. Risaliti a bordo si erano poi dileguati a tutta velocità nella notte, facendo perdere le loro tracce, scomparsi nella notte come “fantasmi”. Arrestati dopo due anni ora le condanne definitive per due dei tre rapinatori mentre per un terzo, si dovrà celebrare un nuovo processo d’Appello, giudicato nulla dagli ermellini per gravi difetti di notifiche.
Vincenzo Brunelli