
Quindici posti in meno per la degenza chirurgica multispecialistica all’ospedale San Luca. Uno degli effetti della riorganizzazione Asl che, secondo i sindacati, stanno creando effetti negativi in una situazione descritta come già al limite. E’ ufficialmente partita l’estate calda della sanità locale, e dopo la rottura del tavolo delle trattative sulle assunzioni di personale infermieristico, si apre un altro fronte di ostilità fra personale e azienda sanitaria.
A passare all’attacco sono Cgil Fp Cisl Fp Uil Fpl di Lucca. “Il 16 giugno è partita la riorganizzazione estiva della degenza chirurgica mutispecialistica dell’ospedale San Luca di Lucca che in soli 10 giorni ha già creato enormi difficoltà ai lavoratori nella gestione dei pazienti – spiegano i rappresentanti dei sindacati -. Una riorganizzazione che nella stessa documentazione fornita dalla dirigenza dell’Usl Toscana Nord Ovest serve solo a sanare la cronica assenza di personale: 15 posti letto in meno fino al 30 settembre. Una vergogna, l’ennesima di questa gestione, che rafforza una volta in più l’aver dichiarato lo stato di agitazione”. Le sigle poi entrano nel merito di una delle tante criticità che riguardano la sanità lucchese e il principale ospedale del territorio.
“La chiusura estiva di un intero setting era già stata preventivata il 6 giugno, durante un incontro con i rappresentanti territoriali dell’azienda che avevano presentato un progetto che doveva servire a far smaltire le ferie, prevedendo la riapertura dei posti letto necessari richiamando personale in servizio ‘su base volontaria’. Progetto che aveva già fatto emergere diversi dubbi nei sindacati, confermati poi all’atto pratico”. “In soli 10 giorni – proseguono – siamo venuti a conoscenza di tutte le difficoltà incontrate dai lavoratori nella gestione dei pazienti ricoverati nel setting rimasto aperto e di quelle incontrate al momento dell’apertura dei 5 posti letto ‘buffer’ (così sono stati definiti dall’azienda i letti che vengono resi disponibili quando il reparto è completo) che naturalmente è diventata la normalità, come era prevedibile. Abbiamo letto la documentazione dell’azienda dove si colgono in pieno le reali motivazioni di questa iniziativa aziendale”. Parole scritte nere su bianco che il sindacato riporta integralmente: “La necessità di una rimodulazione urgente e temporanea dell’assetto delle cellule di degenza dell’area chirurgica multispecialistica del presidio ospedaliero San Luca, nasce dall’esigenza di ottimizzare le risorse umane infermieristiche per le assenze sopraggiunte nel periodo estivo, in aggiunta alle assenze per ferie estive” e prosegue per motivare la chiusura scrivendo “solo l’area di chirurgia multispecialistica può andare incontro ad una minima riduzione dei posti letto”. La minima riduzione ‘per ferie’ è di 15 posti letto, a fronte di un tasso di occupazione, solo per le urgenze nel 2018, del 90%. “Il documento si conclude con il numero e le destinazioni dei colleghi che fino a settembre presteranno servizio in settori carenti di personale e che questa fine operazione gestionale permette di sanare la cronica assenza di personale – concludono I sindacalisti -, alla faccia di quanto abbiamo ripetuto sino a perdere la voce. All’Azienda non ci rimane che gridare vergogna, almeno 15 volte, come i letti di cui cittadini lucchesi non potranno fruire fino al 30 settembre. E ancora vergogna, almeno 9 volte, come i colleghi che sarebbero bastati per evitare questa riduzione e che saranno spostati per non vedere collassare altri importanti settori del nosocomio lucchese”.