Conte of Florence, ai domiciliari l’ex vicepresidente

27 giugno 2019 | 08:02
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Conte of Florence, ai domiciliari l’ex vicepresidente

Si era fatto garante della ricapitalizzazione del noto marchio di moda Conte of Florence (poi passato di mano e estraneo ad ogni contestazione), ma l’assegno versato da 10 milioni di euro è risultato falso. E’ agli arresti domiciliari da alcune ore Antonino Pane, il consulente arrestato dalla guardia di finanza di Lucca e già vice presidente del cda della Conte of Florence distribuito Spa, dal 4 maggio al 19 giugno 2018, con sede ad Altopascio.

Le indagini, eseguite nei confronti di quattro soggetti a vario titolo responsabili di reati fallimentari, truffa aggravata e ricettazione, hanno riguardato la procedura di concordato preventivo in continuità aziendale cui era soggetta, all’epoca dei fatti contestati al Pane, la società Conte of Florence distribuito, che era stata in passato titolare del celebre marchio di moda Conte of Florence. In tale contesto, durante il concordato, nell’ambito di un progetto di ricapitalizzazione, era intervenuta, il 4 maggio 2018, secondo la ricostruzione della finanza, la cessione dell’intero capitale sociale ad una società con sede legale ad Honk Kong la quale, con l’impegno di immettere ulteriori risorse proprie nella società lucchese, all’asserito fine di rilanciarne l’attività aziendale, avrebbe ottenuto la retrocessione del marchio dalla società che ne era all’epoca proprietaria. Contestualmente all’acquisto delle quote, faceva ingresso nel consiglio di amministrazione, tra gli altri, Antonino Pane, consulente della predetta società di Honk Kong, che garantiva l’intera operazione di ricapitalizzazione e finanziamento soci con il deposito di un assegno di 10 milioni di euro, all’ordine del concordato preventivo Conte of florence Spa, apparentemente emesso da una filiale berlinese della Commerzbank.
Le indagini svolte avrebbero accertato che il titolo di credito era falso e, pertanto, rappresentativo di attività inesistenti. In tale quadro, il sospetto degli inquirenti è che l’acquisto delle quote e la rappresentazione di attività inesistenti per 10 milioni di euro, tramite l’esibizione dell’assegno summenzionato, fosse funzionale all’ottenimento fraudolento dell’ammissione alla procedura di concordato preventivo, con ciò ottenendo, di fatto, secondo l’accusa, un’impresa con margini di recupero titolare di un celebre marchio (una volta che questo fosse rientrato), con un piano concordatario approvato e quindi in condizioni di essere ipoteticamente rivenduta a stretto giro a soggetti terzi, questa volta in cambio di denaro reale.
Il sequestro delle quote sociali della Conte of Florence distribuito Spa, operato nel giugno 2018 dalle Fiamme Gialle su disposizione della Procura della Repubblica, aveva scongiurato questo pericolo. Le indagini svolte, inoltre, hanno consentito di rilevare, nei confronti di Antonino Pane, un quadro in base al quale la Procura della Repubblica di Lucca ha successivamente richiesto al gip l’applicazione, nei suoi confronti, di un misura di custodia cautelare personale, inizialmente non concessa ma che, dopo il ricorso presentato al Tribunale del Riesame di Firenze dalla Procura lucchese, è stata poi ammessa, divenendo irrevocabile negli scorsi giorni per poi essere tempestivamente eseguita venerdì scorso (21 giugno).
Come noto, la Conte of Florence distribuito Spa è fallita il 19 giugno 2018 ma, dal mese di gennaio scorso, è riuscita a tornare in possesso del suo storico marchio ed è attualmente soggetta ad esercizio provvisorio, autorizzato dal tribunale di Lucca, finalizzato ad un completo rilancio dell’attività aziendale, attraverso la cessione di quest’ultima, nelle modalità stabilite dalla legge, a terzi soggetti imprenditoriali. Questa nuova gestione ovviamente è totalmente estranea alle contestazioni.