
di Roberto Salotti
Non avrà la sorte dell’araba fenice la Lucchese, perché non potrà in alcun modo risorgere dalle sue ceneri. Almeno dalle ceneri della società che da oggi è ufficialmente fallita. Il terzo crac in soli 11 anni per i colori rossoneri sgomenta certo il tifo, ma molto meno chi ormai da tempo si aspettava un esito del genere. Non desta troppo stupore nei corridoi di Palazzo Orsetti, dove già si muove la regia di una “rinascita”. Una nuova Lucchese, che riparta da zero (la speranza è che sia la serie D), magari con il marchio, che è “salvo” dal fallimento, perché di proprietà di Lucca United.
Ben poco si salverà, a quanto pare, del resto, anche se sarà l’udienza fissata al lontano prossimo febbraio ad accertare l’entità reale del passivo societario. Il curatore fallimentare nominato dal tribunale – la procedura è da stamani (1 luglio) sul tavolo del giudice Giacomo Lucente – Claudio Del Prete è già al lavoro in questo senso. Ma i tempi per il pagamento dei creditori saranno lunghi, perché non si potrà procedere prima di quella fatidica udienza di febbraio. Data spartiacque anche per avviare eventuali verifiche di responsabilità nel determinare la situazione di dissesto che ha poi condotto al fallimento.
“Per prima cosa – spiega il curatore fallimentare Del Prete – ci occuperemo di fare l’inventario dei beni materiali della società. Ci sono alcune autovetture e pulmini utilizzati dalla squadra: stileremo un verbale di dettaglio per quantificare l’entità. E da subito riprenderemo i contatti anche con la Lega. Ci risulta che ci siano ancora dei soldi che devono essere versati, approssimativamente circa 120mila euro. Porteremo nel frattempo avanti la liquidazione – aggiunge – ma per l’alloggiamento dei riparti i tempi non si annunciano brevi. Prima infatti dell’accertamento del passivo, non sarà possibile saldare il dovuto ai creditori, ai quali comunque daremo comunicazione della situazione societaria”. I tempi dunque non saranno brevi, almeno su questo fronte. Da domani intanto il Comune torna in possesso dello stadio Porta Elisa, pronto a impegnarsi a garantire un futuro al calcio cittadino. Un futuro che non potrà nascere dalle ceneri in cui ora si trova la Lucchese, ma, si spera, su basi nuovi e con obiettivi nuovi.