
Tracce ematiche, sul coltello ritenuto l’arma del delitto, e, eventualmente, sugli abiti della figlia indagata per l’omicidio del padre. Gli inquirenti si muovono anche su questo fronte, quello delle indagini di polizia scientifica, per delineare meglio i contorni del dramma familiare sfociato in tragedia, avvenuto nel pomeriggio di ieri (12 luglio) in una villetta di via del Chiasso a Lammari, dove è rimasto ucciso il padre di famiglia, Roberto Franceschi, 70 anni, ex dipendente della Cantoni all’Acquacalda.
Le vesti saranno esaminate dal Racis, mentre saranno svolti anche tutti gli accertamenti ed esami sull’arma del delitto. Saranno anch’essi utili, nell’ottica dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Salvatore Giannino, a formalizzare eventualmente l’accusa nei confronti della figlia della vittima, Ilenia Franceschi, 44 anni, un lavoro saltuario in una impresa di pulizie. L’obiettivo è quello di capire se il dramma si è consumato “per un incidente”, come racconta lei, o se invece quella coltellata al padre è partita volontariamente, magari per un momento di rabbia, per rispondere ad una provocazione. L’esito di questi esami, comparati con quelli dell’autopsia che lunedì sarà eseguita dal medico legale Stefano Pierotti.