
di Roberto Salotti
Era una convivenza difficile quella tra padre e figlia. Contraddistinta da liti frequenti, alcune anche piuttosto accese, fino ad arrivare in qualche caso alle mani. Nulla, tuttavia, che potesse far prevedere cosa invece è accaduto tra quelle stesse pareti domestiche. E’ quello che i carabinieri del nucleo investigativo di Lucca hanno ricostruito sulla base di alcune testimonianze e di racconti ritenuti affidabili raccolti dopo il delitto di via del Chiasso a Lammari (Leggi). Per gli inquirenti Ilenia Franceschi avrebbe ucciso il padre Roberto, 70 anni, ex operaio della Cantoni e idraulico, al culmine di una di queste discussioni casalinghe. Una banale lite, fomentata forse da un nervosismo che – è l’impressione che si sono fatti gli inquirenti -, covava forse come la brace sotto la cenere.
Così come sulla dinamica della tragedia avvenuta venerdì pomeriggio scorso (12 luglio), anche sul movente gli investigatori coordinati dal sostituto procuratore Salvatore Giannino cercano di fare luce: è decisivo infatti ai fini del proseguo dell’inchiesta, aperta dal pm con l’ipotesi di omicidio volontario.
Risposte ed eventuali conferme arriveranno dall’autopsia che sarà svolta domani mattina (15 luglio) dal medico legale Stefano Pierotti, sulla salma di Roberto Franceschi, colpito con un fendente al torace, vicino al cuore. Nel frattempo però gli inquirenti hanno ricostruito, con le prime indagini e raccogliendo testimonianze di familiari e vicini di casa, quello che a loro avviso sarebbe accaduto nella villetta al civico 6 di via del Chiasso.
Quel pomeriggio, è quanto ipotizzato, c’era tensione nella casa di Franceschi. Ilenia, che al momento è indagata a piede libero, assistita dagli avvocati Roberto e Leandro Bonacchi, continua a difendersi spiegando che si è trattato di un incidente: un diverbio futile e il padre che le si è avvicinato minaccioso mentre sul ripiano della cucina stava tagliando le zucchine per la cena. Ma gli inquirenti la pensano, e lo dimostra l’ipotesi di reato, diversamente.
Secondo quanto da essi ricostruito, invece, nella casa c’era stato un litigio nel pomeriggio della tragedia. Il papà di Ilenia aveva rimproverato la figlia perché non aveva ancora fatto le pulizie nella sua camera. Qualche parola di troppo, e Franceschi, che si trovava seduto al tavolo di cucina, dove c’era anche la moglie Marta, intenta in lavori domestici, ha perso la pazienza. Si sarebbe alzato di scatto dalla sedia e avrebbe alzato la voce contro la figlia, avvicinandosi alla zona della cucina dove lei, di spalle all’uomo, continuava a tagliare le verdure. Sarebbe stato allora, mentre il pensionato si dirigeva verso di lei che è accaduto l’irreparabile. Una coltellata ha attinto Franceschi al torace: l’uomo si è accasciato a terra, la mano sulla ferita. La figlia sconvolta, davanti agli occhi della madre, per quanto accaduto: Ilenia, con la donna, tenta di tamponare il sangue poi esce di corsa nella corte, dove la vedono alcuni vicini. Si dispera e chiama il 118: “Presto, fate presto”. Purtroppo, è stato tutto inutile. Anche lei, quando le è chiaro che è avvenuta una tragedia, accusa un malore e viene soccorsa dal 118. In poco tempo in quella casa è un via vai di sanitari del 118 e di forze dell’ordine. Arriva anche il magistrato, che con i carabinieri la interroga per ore: “Non volevo, non volevo: quello che è accaduto è stato soltanto un terribile incidente”, ha ripetuto agli inquirenti. Ma le prime risposte decisive, probabilmente, arriveranno probabilmente dagli esiti dell’autopsia. Intanto la donna è ospite di parenti, sconvolti tutti due volte: per la perdita di Roberto e il pensiero per Ilenia, accusata dell’omicidio del padre.