
Una maxi evasione da quasi 45 milioni di euro e un’inchiesta che tocca anche Lucca con perquisizioni e indagati. La Guardia di Finanza dalla serata di ieri (24 luglio) ha eseguito oltre 200 decreti di perquisizione e sequestro in relazione ad un’indagine riguardante una frode fiscale che, per l’accusa, sarebbe stata gestita da un sedicente organismo di ricerca che opera nella provincia di Padova, al fine di beneficiare di crediti d’imposta non dovuti connessi alla realizzazione di progetti. Un giro che dalla provincia veneta si sarebbe ben presto diramato in altre regioni, secondo i finanzieri, allargando i suoi tentacoli anche in Toscana e dunque a Lucca, coinvolgendo anche le città di Pistoia e di Prato.
Oltre 200 gli indagati, interessati dalle operazioni della polizia giudiziaria eseguite in 38 province italiane tra cui c’è proprio la provincia di Lucca. Si tratta di amministratori, rappresentanti legali e consulenti di altrettante società, protagoniste della frode o beneficiarie dei crediti d’imposta non spettanti. L’indagine è stata diretta dalla procura della Repubblica di Padova e condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Padova attraverso numerose attività d’indagine protrattasi nell’arco di due anni. L’esito delle indagini ha visto l’individuazione di un’associazione per delinquere, composta dagli amministratori e dal consulente di un network di società padovane, finalizzata alla illecita fruizione di agevolazioni fiscali riconosciute dallo Stato a fronte di investimenti in ricerca scientifica. Ricostruite operazioni per un credito di imposta quantificato in oltre 45 milioni di euro.
L’operazione è frutto di una complessa indagine, diretta dalla Procura patavina e condotta dal nucleo di polizia economico finanziaria di Padova attraverso numerose attività d’indagine protrattasi nell’arco di due anni, che ha consentito di ipotizzare l’esistenza di un’associazione per delinquere, composta dagli amministratori e dal consulente di un network di società padovane, finalizzata alla illecita fruizione di agevolazioni fiscali riconosciute dallo Stato a fronte di investimenti in ricerca scientifica.
Tali agevolazioni fiscali consistono in un credito d’imposta (originariamente nella misura del 90%, poi ridotta al 50% a partire dal 2015) a favore delle società che avessero sostenuto costi o finanziato progetti di ricerca in Università ovvero in enti pubblici di ricerca. Accanto ai soggetti istituzionalmente preposti a tale scopo, la norma considerava soggetti finanziabili anche i cosiddetti organismi di ricerca, vale a dire soggetti che svolgono, senza scopo di lucro, attività di ricerca di base, di ricerca industriale o di sviluppo sperimentale, diffondendone i risultati mediante l’insegnamento, la pubblicazione o il trasferimento di tecnologie.
v. b.