





Sentenza sui risciò, sale l’attesa dei noleggiatori. Il provvedimento è atteso per la giornata di oggi (26 luglio) ed in molti sperano che il Tar accetti il ricorso presentato congiuntamente dalla categoria, attraverso il legale Andrea Grazzini (del foro di Firenze) per poter parzialmente recuperare una stagione che, sotto il profilo dei mancati incassi, è già in buona parte sfumata. Era la metà di giugno, infatti, quando l’amministrazione Tambellini decise di emettere un’ordinanza che vietava la circolazione di questi mezzi a quattro ruote all’interno del centro storico e sulle mura: troppi, secondo la giunta, gli episodi pericolosi verificatisi dall’inizio della bella stagione. Uno stop che era stato ampiamente contestato dai titolari di bici e risciò, che avevano parlato da subito di una decisione “calata improvvisamente dall’alto”. Se oggi, come sperano, il Tar – che ieri ha tenuto regolarmente udienza in camera di consiglio – emetterà un verdetto positivo, l’ordinanza comunale verrà ribaltata ed i risciò potranno tornare noleggiabili, fin da subito. Non è ancora chiaro, tuttavia, se il tribunale amministrativo regionale emetterà già oggi una sintetica motivazione della sua decisione o se, al contrario, bisognerà aspettare qualche giorno in più (probabilmente una settimana, ndr) per le motivazioni in forma estesa.
Ce n’è comunque abbastanza, nel frattempo, per dormire sogni agitati. “Abbiamo subito un danno enorme – commenta Valter Bizzarri, titolare della storica attività dentro le mura – perché moltissime persone tornano ogni anno sapendo che possono prendere i risciò e, alla luce dell’ordinanza, se ne vanno senza noleggiare niente”. Secondo Bizzarri, un possibile esito negativo del ricorso al Tar aprirebbe comunque gli occhi al Comune ed ai noleggiatori sul vero problema sicurezza: “La questione – attacca – è che i permessi per noleggiare i risciò sono proliferati senza sosta e senza gli opportuni controlli. C’è chi svolge questa attività in modo scorretto, magari in parallelo ad un’altra professione: queste persone non si curano di vedere a chi noleggiano i mezzi. Per noi il quadro è chiaro: non si possono dare ai minori di diciotto anni, come fanno in troppi, ed i vigili devono punire severamente chi li usa in modo improprio”. Servirebbero, suggerisce sempre Bizzarri, ulteriori controlli nelle attività: “In tanti, pur di fare affari, mandano in giro risciò che necessiterebbero di revisioni, a cominciare dai freni. Questo concorre a ingigantire il problema. Cosa succede se accolgono il ricorso? Serve fare subito un tavolo sulla sicurezza con il Comune, lo chiediamo da tempo”.
Una visione che collima solo parzialmente con quella dell’adiacente noleggio Poli: “Il problema – l’analisi del titolare Pier Luigi – non è tanto la proliferazione dei permessi. Quella è una norma nazionale ed il Comune non ci può fare nulla: succede in tutte le categorie e, anzi, è sintomatica di una grande domanda per i risciò. La questione – evidenzia – è far rispettare le regole: l’amministrazione deve darci una mano, in questo. I vigili devono multare i risciò in via Fillungo, chi va troppo forte sulle mura e via dicendo. Siamo inoltre tutti d’accordo sul fatto che non possano essere lasciati in mano a soggetti minorenni: alcuni lo fanno, con troppa disinvoltura, solo per incassare di più”. Anche Poli attende con trepidazione la decisione del Tar: “Il danno economico è stato enorme. Il noleggio dei risciò costituisce circa la metà del nostro giro d’affari. Poi si unisce un danno legato alla visibilità ed al nostro nome: ogni anno abbiamo centinaia di clienti stranieri abituali (moltissimi quelli dagli Usa, ndr) che arrivano qui sapendo di poter noleggiare. Adesso non riescono a capire perché i risciò ci sono, ma non si possono usare. Da parte nostra la speranza è quella di ricominciare già da domani”.
Paolo Lazzari