
Zanzara tigre, massima allerta in Toscana e a Lucca. Secondo l’elaborazione di Anticimex su base dati Vape, in questa settimana (25-31 luglio) indice potenziale di infestazione a livello massimo a Firenze, Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato e Siena; tendenza futura in crescita in tutte le province della regione e indice di calore compreso tra i 32 e i 40 gradi, ad eccezione di Livorno e Massa Carrara.
Sulla base dei dati Vape, nella settimana dal 25 al 31 luglio in Toscana sono Firenze, Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato e Siena le province con l’indice potenziale di infestazione di zanzara tigre più alto, in una scala di intensità da 0 a 4. Solo nella provincia di Massa Carrara si registra invece un livello medio-alto (3). In tutte le province la tendenza futura è in crescita, mentre l’indice di calore è compreso in prevalenza tra i 32 e i 40 gradi. Bollettino rosso in gran parte d’Italia per le temperature in aumento e, seppur con un po’ di ritardo, anche quest’anno il fenomeno zanzara tigre torna a farsi sentire.
Quali saranno nei prossimi giorni le aree più attaccate dal fastidioso insetto in Toscana, adesso che ci avviciniamo ad agosto? “Nelle abitazioni con giardini o aree verdi, le nuove tecnologie possono aiutare sensibilmente i cittadini a difendersi dalle zanzare – afferma Valeria Paradiso, responsabile tecnico di Anticimex Italia – Attraverso sistemi di disinfestazione automatica si possono programmare giorni e orari di intervento, nebulizzando prodotti specifici o repellenti al 100 per cento naturali nei momenti più idonei ed in assoluta autonomia. Ma per bloccarne la diffusione all’origine è essenziale agire sul fattore prevenzione, con la collaborazione attiva delle amministrazioni comunali e condominiali, che devono pianificare, insieme a esperti del settore, interventi mirati e continuativi almeno da marzo a tutto ottobre. Ma altrettanto importante è il ruolo dei cittadini, fondamentale per tenere in ordine le aree private ed evitare i ristagni d’acqua”.
Nelle altre regioni, attraversando l’Italia in lungo e in largo, l’allarme più alto si concentrerà in Liguria su tutte le province, così come in Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Basilicata, Umbria, Marche e Puglia, interamente prese d’assalto. Nel Lazio al livello 4 spiccano Roma, Frosinone e Latina, il Piemonte è bersaglio ad esclusione di Cuneo (livello 0), mentre in Lombardia gli insetti famelici faranno la loro comparsa manifestandosi principalmente sui territori di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Milano, Monza-Brianza, Pavia e Varese, colpendo anche Lecco che presenterà invece un indice medio-alto (3), in maniera inferiore Mantova (2), ed escludendo Sondrio al livello 0. Se Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta non avranno particolare motivo di preoccuparsi, con Bolzano e Trento al livello 2 e Aosta al livello 0, in Veneto a soffrire saranno soprattutto Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Vicenza (livello 4), rispetto a Belluno e Verona (livello 2). In Molise Campobasso sale al livello 3 ed Isernia si ferma a 0, mentre Calabria e Campania saranno quasi al completo, con tutte le province coinvolte, ad eccezione di Cosenza per la prima (indice 1), e Avellino per la seconda (che si avvicina al picco con l’indice 3). Per quanto riguarda infine le isole, in Sicilia a salvarsi è la sola Ragusa (indice 1), mentre la Sardegna entra nel mirino del livello 4 con Cagliari, Carbonia Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano e Sassari, e a seguire la sola provincia di Nuoro, al livello medio-basso (2).
Vincenzo Brunelli