Preservativo nella cena di una paziente al S. Luca

28 settembre 2019 | 11:02
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Preservativo nella cena di una paziente al S. Luca

Un preservativo nel vassoio della cena servita all’ospedale San Luca. Non credeva ai suoi occhi la paziente ricoverata all’Obi (osservazione breve intensiva) cui ieri sera (27 settembre) è arrivata la sconcertante vivanda. Una scena raccapricciante: erano circa le 19, l’ora della cena, quando alla malcapitata sessantenne è stata servita una “ciotola” con la mela cotta. Il contenitore, però, aveva al suo interno un preservativo tolto dalla sua confezione. Sole le indagini dei carabinieri diranno se il condom era stato usato. Il personale, incredulo, si è precipitato dalla paziente – che ha subito segnalato l’accaduto – pensando che fosse un guanto di lattice. Ma la spiacevole scoperta ha lasciato tutti basiti.

Un caso di “grave violazione”, così come ha sostenuto immediatamente l’Asl Toscana Nord ovest. Un episodio che si somma a quello avvenuto l’8 settembre scorso in cui ad alcuni pazienti era stato servito pane rancido. Troppo per non passare alle contromisure: l’Asl ha infatti chiesto formalmente al concessionario di avviare l’iter per “sostanziale e completa revisione dell’affido del servizio di ristorazione” a seguito di quanto accaduto ieri sera, al momento della consegna del vitto della cena.
L’episodio è stato raccontato questa mattina (28 settembre) della responsabile degli ospedali dell’ambito di Lucca Michela Maielli e dal medico Spartaco Mencaroni: “A seguito della segnalazione da parte della signora e del personale del reparto, la direzione sanitaria ha provveduto ad attivare le procedure di verifica e controllo immediate per ricostruire il percorso, dalla consegna della materia prima fino alla distribuzione in reparto. Le verifiche hanno riguardato la tracciabilità interna del centro cottura, il monitoraggio del sistema automatico di trasporto e degli accessi al reparto coinvolto. Sono intervenuti i carabinieri di Lucca, che stanno portando avanti gli approfondimenti del caso, visto anche il ripetersi degli episodi e dell’inequivocabile atto di manomissione/sabotaggio che si è verificato: una volta individuato il responsabile del gesto, l’Asl si costituirà parte civile”. Tutto lascia pensare ad un sabotaggio quindi, con l’episodio che potrebbe avere anche uno stretto collegamento con quello del pane servito con la muffa. L’ultimo controllo sul vitto, infatti, viene effettuato in cucina: il trasporto delle pietanze è robotizzato. La lente di ingrandimento è puntata in quel reparto, dove per privacy non sono appostate le telecamere.
Nel frattempo proseguono le indagini e si intensificano i controlli: “In attesa del risultato delle indagini, sono state richieste misure straordinarie di sicurezza e di revisione dell’esecuzione del servizio di ristorazione al gestore dei servizi in concessione. E’ stata inoltre potenziata la vigilanza del personale sanitario alla fase di distribuzione del vitto al fine di assicurare che vengano svolte in maniera corretta le procedure di consegna del cibo. La violazione è stata quindi subito contestata al concessionario (Sat e GeSat, che ha le gestione ed il controllo dei servizi ed è parte del concessionario ndr), che deve ovviamente vigilare sulla qualità dei servizi resi dai propri provider (Gruppo Pellegrini in questo caso, ndr), così come era stato fatto per un precedente caso (risalente all’8 settembre) legato alla presenza di muffa su una fetta di pane confezionato e consegnato ad un paziente sempre dell’ospedale di Lucca. In quell’occasione la direzione ospedaliera aveva fatto un sopralluogo di verifica delle cucine, oltre ad inviare un richiamo formale alla ditta incaricata dell’erogazione del servizio. Dalla verifica ispettiva effettuata sugli alimenti presenti nel centro cottura non era emersa alcuna difformità, tuttavia era stata richiesta una revisione delle procedure di controllo e tracciabilità degli alimenti. Oltre ai controlli di routine, eseguiti già in maniera costante, erano state avviate verifiche aggiuntive, finalizzate a garantire sempre maggiore sicurezza e qualità del servizio reso all’utenza”.

Claudio Tanteri