
Radioterapia, la Asl risponde al sindacato sulla presunta carenza di personale.
“In merito all’intervento del segretario della Uil – Funzione pubblica di Lucca Pietro Casciani sul personale tecnico della radioterapia di Lucca – si legge nella nota – l’azienda Usl Toscana nord ovest precisa che la dotazione dei tecnici sanitari di radiologia medica (Tsrm) in attività nell’unità operativa complessa di radioterapia oncologica di Lucca è di 11 unità. Attualmente un tecnico in aspettativa per congedo legge 104 è sostituito con un professionista a tempo determinato; per un tecnico purtroppo deceduto in data 15 agosto è stata deliberata la sostituzione con contratto a tempo indeterminato ed ingresso in servizio a breve; infine, un tecnico in pensione dall’1 ottobre è già stato sostituito dall’1 agosto con un altro professionista, sempre con contratto a tempo indeterminato. Quindi l’azienda sta lavorando per il superamento delle difficoltà che si erano venute a creare e la Direzione torna a ringraziare il personale della struttura per il suo impegno e la sua professionalità”.
“Inoltre, il trasferimento da Livorno a cui si fa riferimento nell’intervento della Uil era in realtà una “missione” del personale tecnico dell’unità operativa complessa di radioterapia di Livorno – prosegue la asl – Si è trattato infatti di una soluzione organizzativa di emergenza, adottata per tre giorni nel mese di settembre, per sopperire a tre contemporanee malattie del personale di Lucca, che avrebbero potuto creare problemi nella cura dei pazienti. Grazie alla collaborazione ed all’integrazione del personale tra le diverse realtà dell’azienda Usl Toscana nord ovest è infatti possibile far fronte a situazioni di temporanea difficoltà in una specifica sede di lavoro; nel caso specifico questa soluzione ha permesso di continuare a garantire le terapie radioterapiche ai pazienti. L’argomento dell’integrazione tra professionisti è stato tra l’altro oggetto di una specifica riunione che si è tenuta a Livorno, con tutte le organizzazioni sindacali, nel corso della quale le parti hanno concordato sulla necessità di adottare una regolamentazione sull’utilizzo di personale proveniente da altre realtà aziendali in situazioni di emergenza, con l’obiettivo prioritario di garantire i servizi all’utenza”.
“Per quanto riguarda la presunta mancanza di trasparenza e comunicazione – conclude la Asl – si fa presente che i bandi di mobilità interna vengono pubblicati sull’intranet aziendale e permettono al personale interessato di trasferirsi in zone più vicine al proprio domicilio o in strutture più gradite; cosa diversa sono invece le manifestazioni d’interesse all’interno della stessa zona, gestite direttamente dal dirigente, che consentono agli operatori in servizio di dare una propria preferenza nell’ambito delle specialità presenti (radiologia, radioterapia, radiologia interventistica, medicina nucleare). Entrambi questi percorsi servono comunque per venire incontro alle esigenze dei dipendenti”.