Pronto soccorso e intervento, protesta per le attese

11 ottobre 2019 | 11:58
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Pronto soccorso e intervento, protesta per le attese

Disagi al pronto soccorso e liste di attesa per gli interventi: un problema lamentato da molti a Lucca, e le segnalazioni di disservizi si moltiplicano. E talvolta la situazione viene commentata anche da chi sulle questioni di sanità ha una visione privilegiata. Come Ugo Bianchi, ex infermiere ospedaliero, che racconta la sua esperienza al pronto soccorso (una notte trascorsa in barella) e i disagi e le attese per l’intervento della suocera.

“La stragrande maggioranza dei pazienti ha patologie croniche che necessitano o meglio necessiterebbero di ricoveri a media e lunga scadenza e qui sorge il problema e invece i pazienti dimessi frettolosamente con scarso supporto assistenziale territoriale e Pronto Soccorso ingolfati. Ne sono stato recentemente testimone diretto avendo avuto un malore per fortuna risolto grazie alla professionalità dei medici e degli infermieri, ma va detto che ho trascorso un giorno e una notte su di una barella per mancanza di posti letto in compagnia di decine di pazienti anziani sofferenti e male accuditi. Altro problema sono le liste operatorie. Ho mia suocera di anni 87 ,lucida e collaborante se non che a causa di una grave gonartrosi deve essere operata di protesi al ginocchio. Il suo calvario ed anche il nostro inizia con il mese di febbraio del corrente anno dove lamentando gravi dolori si sottoponeva a visita specialistica e veniva inserita in lista d’attesa operatoria ordinaria con tempi di attesa massimi 60 giorni. Nel frattempo mia suocera veniva costretta su di una sedia a rotelle in quanto impossibilitata a camminare. Come tutte le persone anziane non accettando tale situazione tendeva a provare a deambulare da sola in assenza di persone vicine . Risultato : varie cadute con frattura di bacino una prima volta,successivamente frattura di una vertebra e di quattro costole. A successiva visita vista la gravità della situazione è stata classificata da ordinaria a urgente, il che impone di fare un intervento entro trenta giorni. Questo avveniva negli ultimi giorni di agosto. Dopo vari solleciti ci dicono che metà o fine settembre l’intervento verrà fatto. Siamo al 10 di ottobre ,riceviamo una telefonata che ci dice che l’intervento verrà fatto metà o fine novembre. Mia suocera in carrozzella dal mese di marzo ad 87 anni quali speranze avrà di camminare di nuovo? Da ex operatore sanitario mi sento deluso ed offeso da questa sanità creata per ridurre i costi assistenziali ma che costa sempre di più ingrassando i burocrati regionali e società private” .