Banda delle rapine alle sale slot e furti alle concessionarie, cinque in manette. Questo l’esito di un’operazione condotta dai carabinieri di Firenze in collaborazione con i reparti di Lucca che hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso il 9 ottobre dalla procura di Firenze (pm Vito Bertoni), nei confronti degli appartenenti a una pericolosa organizzazione criminale composta in totale da sette persone dedita a rapine e furti in ambito internazionale. Quattro dei destinatari del provvedimento (Laurentiu Georgian Ion, Bogdan Bucea, Andrei Daniel Ganete e Florin Nica), tutti rumeni, sono stati fermati a Montecatini Terme; il quinto, l’albanese Skerdilaid Selmanaj, a Firenze. Gli altri due membri della banda si trovavano già in carcere per altri motivi. I fermati hanno età comprese tra i 21 e i 35 anni e risultano tutti nullafacenti e senza fissa dimora.
A loro vengono attribuiti ben 23 furti aggravati con il metodo della spaccata e sei rapine a mano armata a danno principalmente di sale slot, alcune delle quali effettuate negli scorsi mesi anche nel territorio della provincia di Lucca.
Il provvedimento scaturisce da un’indagine svolta dal nucleo investigativo di Firenze, con il contributo del comando di Lucca e delle compagnie di Signa e Borgo San Lorenzo, che ha consentito di ricostruire un’impressionante sequenza criminale registrata in Toscana, Umbria, Veneto ed Emilia-Romagna nel periodo febbraio-giugno 2019. La banda non si è fermatà qui: sono infatti accusati di “operazioni” simili effettuate anche in Danimarca, Belgio e Germania.
Fuori dal comune il modus operandi dei malviventi: solitamente infatti prima la banda si recava in una concessionaria dove rubava due o tre auto ancora da immatricolare a cui venivano poi apposte delle altre targhe rubate sempre all’interno delle concessionarie o nelle immediate vicinanze. I mezzi rubati servivano per le spaccate o per le rapine e poi per darsi alla fuga. Una volta effettuato il colpo, le auto poi venivano abbandonate e gravemente danneggiate, in alcuni casi anche incendiandole, in modo da far perdere le loro tracce. Nel corso delle rapine, impiegati e clienti venivano minacciati con l’uso di una pistola semiautomatica e di alcuni estintori, utilizzati sia come corpi contundenti che per sparare il contenuto al fine di disorientare gli avventori.
Nello specifico, in Lucchesia sono state attribuite alla banda due rapine e vari furti. A raccontarli il comandante del reparto operativo dei carabinieri di Lucca, Dario Anfuso: “La prima rapina risale al 23 febbraio scorso ed è stata alla sala slot Wild Cash di via Scirocco a Viareggio. Nella circostanza, gli autori hanno utilizzato una Bmw X5 rubata in una concessionaria di Sesto Fiorentino, poi ritrovata a Campi Bisenzio. La refurtiva per questa ‘operazione’ ammontò a circa 4-5mila euro. A questo episodio seguì il furto delle targhe di due autovetture parcheggiate in un albergo in via Pesciatina a Capannori; il furto di due auto Nissan X Trail e Nissan Juke alla concessionaria Nissan Domenichini di via Puccini a Porcari il 26 febbraio (leggi); il furto di due auto Land Rover Freelander 2 e Volkswagen Tiguan alla concessionaria Autosi di Altopascio il 28 febbraio (leggi), poi utilizzate per la seconda rapina avvenuta l’1 marzo al Macao Club 1 sulla Pesiatina a Lunata (leggi)”.
Fra i colpi attribuiti alla banda anche quello del 14 giugno al negozio Centrottica di Lucca.
Ad entrare nei dettagli dela seconda rapina è stato invece il comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Lucca Paolo Floris: “Nell’occasione, gli autori hanno utilizzato le auto rubate all’Autosì di Altopascio, poi abbandonate insieme ad una Volvo V40 asportata ad Empoli. Anche in questo caso, i malviventi sono arrivati incappucciati ed armati di pistola e si sono portati via una refurtiva da oltre 5mila euro. Inseguiti dai carabinieri, i rapinatori si sono dati alla fuga a piedi e hanno rubato altre due autovetture, una Volkswagen Polo e una Hyundai Tucson in un parcheggio privato a Segromigno in Piano”.
Talvolta le vittime sono state percosse, come nel caso del portiere di notte di un hotel di Ravenna, colpito ripetutamente alla testa e alla schiena con un martello. Ciascun colpo fruttava migliaia di euro, ricavati dalla rivendita in Romania di telefoni cellulari, occhiali di marca e altra refurtiva. Gli autori agivano sempre in sei, travisati e con guanti calzati. Non di rado le auto trafugate sono state intercettate dalle forze dell’ordine dopo i furti, ma gli indagati sono sempre riusciti a guadagnare la fuga attraverso manovre che hanno messo in pericolo l’incolumità degli utenti della strada, ad esempio spruzzando il contenuto di estintori verso gli inseguitori per ostacolarne l’azione. In un caso, durante un inseguimento a Montecatini, la macchina dei fuggitivi si è ribaltata ma nonostante questo i malviventi sono riusciti a darsi alla fuga.
Le indagini sono state condotte anche attraverso l’analisi dei filmati estrapolati da sistemi di videosorveglianza e le accurate attività di sopralluogo e repertamento svolte dalla sezione investigazioni scientifiche del nucleo investigativo e hanno permesso di comporre un imponente quadro probatorio a carico dei cinque destinatari del fermo nonché di due ulteriori appartenenti al sodalizio, già in carcere a Prato e Como per reati della stessa tipologia.
È stata proprio l’ultima apparizione in Italia, avvenuta agli inizi di ottobre (a distanza di mesi dall’ultima presenza documentata in territorio nazionale), a rendere necessaria l’emissione del provvedimento urgente: negli ultimi giorni, la banda aveva già effettuato sopralluoghi e si apprestava a commettere nuovi reati per poi ripartire alla volta della nazione di origine. Nel corso della perquisizione dell’appartamento di Montecatini Terme, scelto dalla banda quale base di appoggio per la più recente serie di azioni delittuose, sono stati rinvenuti e sequestrati una pistola giocattolo e vario materiale da travisamento (maschere, parrucche, eccetera), utilizzati per la commissione di rapine.
“È stata un’operazione molto complessa, durata per oltre un anno – ha detto il comandante dei carabinieri di Lucca, colonnello Ugo Blasi, complimentandosi con i suoi uomini – I furti e le rapine hanno riguardato tutto il centro nord Italia ed è stata molto importante la collaborazione tra i vari reparti per poter arrivare alla cattura di questi malviventi”.
Nei confronti dei destinatari del fermo, in carcere a Pistoia e Sollicciano, i Gip, all’esito dell’udienza di convalida, hanno emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere. I reati contestati ai malviventi sono associazione a delinquere finalizzata a reati contro il patrimonio, rapina aggravata, furto aggravato, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.
Luca Dal Poggetto