Commercianti truffati con il vino pregiato: denunciato



Organizzano consegne di vino ad attività e ristoranti, con un sistema che oltre al corriere prevedeva il coinvolgimento di una fantomatica cliente del negozio preso di mira: gli elementi di una truffa che prevedeva la consegna dietro pagamento di vino spacciato per pregiato e in realtà di valore di gran lunga inferiore a quello stimato per la vendita. Un raggiro scoperto dalla polizia che ha denunciato un astigiano di 46 anni, che nella truffa vestiva i panni del “corriere”. L’uomo è stato denunciato e accusato di altri episodi, mentre le indagini vanno avanti.
E’ stato possibile individuarlo grazie al fiuto di un ristoratore che dopo aver ricevuto una strana telefonata da una donna che si spacciava per figlia del suo medico ha voluto vederci chiaro.
La donna lo ha messo davanti alla situazione necessaria per il compimento della truffa: “Buongiorno, sono Sara una vostra affezionata cliente, la figlia del suo medico – ha detto al telefono -. Come non ricord? Desideravo chiederle se può ricevere per me una consegna di vino pregiato, un vino francese esclusivo, in vendita ai soli fornitori. Il corriere arriva nel pomeriggio e sono impossibilitata a riceverlo. Il costo è di 900 euro. Se paga in contanti costa la metà. Stasera, appena esco da lavoro passo a prenderlo”.
La voce è professionale ed educata. Il noto commerciante lucchese, che ha appena rilevato un ristorante, pensa che si tratti di una cliente della vecchia gestione e non vuole di certo perderla, quindi si rende disponibile. Il corriere passerà più tardi e prepara il denaro.
Durante la pausa pranzo, temendo che arrivi in sua assenza, chiede ai signori del negozio accanto al suo se possono avvisarlo all’arrivo del corriere; li informa della telefonata ricevuta e apprende da questi che già in passato i commercianti della zona hanno ricevuto telefonate di quel tipo e che si trattava di una truffa. L’uomo quindi chiama la polizia.
Gli investigatori della Squadra Mobile gli chiedono di confermare ad una eventuale nuova telefonata della fantomatica Sara la propria disponibilità a ricevere il vino, e ad effettuare il pagamento. I poliziotti si appostano dentro il ristorante e aspettano il corriere, che arriva puntuale nel primo pomeriggio; scarica il vino e chiede il pagamento. A quale punto i poliziotti vengono allo scoperto , bloccano il corriere e lo portano in Questura. Una volta in ufficio, pressato dalle domande e dalle evidenze, confessa tutto agli investigatori.
Si tratta di un astigiano di 46 anni, pregiudicato per reati contro il patrimonio, assoldato per consegnare il vino, un vino di valore di gran lunga inferiore a quello prospettato. L’uomo confessa di aver tentato altre truffe a Lucca, quella stessa mattina; una è andata a buon fine. Le vittime sono due noti commercianti del settore della ristorazione; anche loro hanno avuto a che fare con la fantomatica Sara: uno dei due ha fiutato la truffa, l’altro ha pagato in contanti, per 6 bottiglie di vino, la somma di 580 euro, probabilmente allettato dalla proposta ricevuta al momento della consegna dal corriere “se paghi in contanti bastano 580 euro, anche se il destinatario sa di dover pagare 900 euro”.
L’astigiano è stato denunciato per truffa, in concorso con soggetti da identificare. Gli è stato inoltre notificato il foglio di via obbligatorio dal comune di Lucca emesso dal Questore. Le bottiglie di vino sequestrate sono 12.
Nel giro di poche ore l’indagine ha fatto emergere un numero significativo di truffe, consumate in altre province del nord Italia.