
Nessun problema igienico nel locale chiuso ieri (31 ottobre) in via Santa Croce dopo un controllo di polizia municipale e Asl, perché nell’attività vengono solo sporzionati prodotti cucinati altrove. E’ la stessa titolare, E. B., a sostenerlo spiegando che “il locale in Santa Croce non è stato chiuso per carenze igieniche come hanno fatto sapere dagli uffici pubblici – osserva -, ma per mancanza di certificazione a dire dell’Asl per l’acqua utilizzata per i servizi igienico del locale. La stessa ha fatto menzione di articolo di legge, incompleto alla stessa ordinanza e l’azienda ha deciso di impugnare non solo l’atto ma di chiedere i danni relativi all’azione intrapresa”.
Oltre alle conseguenze che vi saranno e agli eventuali strascichi per la titolare resta molta amarezza: “Al momento della notifica erano presenti ben 12 tra personale Asl, vigili e polizia per la notifica di chiusura, nemmeno si fosse dei terroristi. Inoltre con un contatto telefonico con la stessa responsabile dottoressa Bini la stessa non ha saputo comunicare per quale articolo, comma e appendice della 31/2001 avesse ordinato la chiusura. Lo stesso locale non fa produzione di beni ma solo sporzionamenti di prodotti fatti altrove, a causa di causa pendente, e l’acqua è utilizzata solo per i servizi igienici. Gli ispettori sono venuti al locale diretti su esplicito esposto probabilmente fatto la dalla stessa persona che non fa accedere al contatore dell’acqua. Ci dispiace che chi ha comunicato la situazione non abbia spiegato a pieno il problema. Ci rendiamo disponibili a spiegare le nostre motivazioni se di vostro interesse al fine che la verità venga resa pubblica. E possa intervenire il sindaco”.