Blocco studentesco, striscioni contro Fioramonti

14 novembre 2019 | 07:18
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Blocco studentesco, striscioni contro Fioramonti

ā€œFioramonti ministro della distruzioneā€, questo il testo dello striscione che stamattina campeggia davanti a tanti istituti della penisola e anche a Lucca, affissi dal movimento del fulmine cerchiato in risposta alle proposte del Miur sull’introduzione di programmi scolastici obbligatori per lo studio dei ā€œcambiamenti climaticiā€.

ā€œQuesta brillante proposta – inizia la nota del Blocco studentesco – giunge dalla stessa mente che ha pensato e poi abortito la tassa sulle merendine. Parliamo del neo-ministro dell’istruzione, il grillino Lorenzo Fioramonti, colui che si ĆØ ritagliato un curriculum di tutto rispetto nel campo dell’anti-italianitĆ : stiamo parlando di un soggetto in prima linea sul campo del globalismo. Uno che, per capirsi, ĆØ scappato all’estero quando ha ottenuto una cattedra all’UniversitĆ  di Pretoria. Programmi quindi, quelli sui cambiamenti climatici, in odore di fake news, che saranno sicuramente infarciti di nozioni vaghe, poche soluzioni e tanto buonismo ā€˜gretinoā€™ā€. ā€œIl pulpito da cui verrĆ  la predica ĆØ quello del grande capitale finanziario. Infatti, se il Pianeta (o meglio i suoi ecosistemi) sono in pericolo – si legge ancora nella nota -, non saranno le multinazionali a salvarlo, non saranno le Spa e nemmeno le banche. L’unica soluzione ĆØ quella di un cambio netto di paradigma: come si può pensare che una societĆ  consumista possa imporre una svolta reale alle questioni gravose come lo spreco, lo spopolamento delle aree rurali, l’inquinamento delle acque, lo sfruttamento intensivo delle risorse e l’urbanizzazione selvaggia? PerchĆ© sono questi i problemi veri, non il più ben noto e vago ā€˜cambiamento climatico’. Il problema non ĆØ il clima, caro Fioramonti, il problema ĆØ il Capitalismo e la Globalizzazione che livellano i popoli a semplici consumatori di prodotti non duraturi, il problema ĆØ quel sistema che produce sottocosto in Asia per rivendere all’Occidente. Insomma, il problema siete proprio voiā€.
ā€œImporre programmi del genere – continua la nota – significa sviare volontariamente le future generazioni dalle cause dei problemi che li perseguiteranno per tutta la vita: vuol dire abituarli al fatalismo, all’instabilitĆ  e al precariato. Significa indicare alcuni effetti come cause, nascondendo di fatto la mano che contribuisce a scatenarli. Non sarĆ  lo sradicamento dei popoli che li vivono a salvare gli ambienti (al plurale, perchĆ© la Terra ĆØ un insieme di ecosistemi diversi) ma proprio il legame con la terra. La rivoluzione non si trova nei programmi del Miur ma nella terra che ci circonda, quella che i nostri antenati hanno chiamato ā€˜Italia’. I giovani devono essere educati ai sentieri di montagna e dei boschi, della campagna e dei mari. Per rispettare l’ambiente lo si deve conoscere profondamente ed amare. Cosa può insegnarci Fioramonti, se non a cambiare casa (e casacca) quando cambia lo stipendio?ā€.
ā€œQuesto ĆØ il ministro della distruzione – conclude la nota del Blocco Studentesco – perchĆ© alfiere di un modello anti-italiano e quindi profondamente anti-umano. Ci accosteremo alla battaglia ambientale consapevoli che i nemici della natura sono gli stessi nemici dei popoli, delle identitĆ  e delle tradizioni. Vogliamo indirizzare la sincera partecipazione di molti giovani italiani ai ā€˜global strike’ nel ritorno ad una concezione di terra ā€˜sacra’: sacra perchĆ© indispensabile alla nostra vita e quindi non in vendita e alla mercĆ© di distruttori apolidi e senza terra. ā€˜Nessun uomo su questa terra vive di banche e industria’ diceva qualcuno: noi non vivremo per vedere l’Italia trasformata in un desertoā€.