Studentessa lucchese testimone del dramma di Venezia

17 novembre 2019 | 11:59
Share0
Studentessa lucchese testimone del dramma di Venezia
Studentessa lucchese testimone del dramma di Venezia
Studentessa lucchese testimone del dramma di Venezia
Studentessa lucchese testimone del dramma di Venezia
Studentessa lucchese testimone del dramma di Venezia
Studentessa lucchese testimone del dramma di Venezia

Doveva essere una giornata di festa, invece per Sara Fontanini, giovane studentessa lucchese iscritta all’Università Ca’ Foscari di Venezia, quella di venerdì (15 novembre) si è trasformata in un vero e proprio calvario.
Perché eri la?

Ero a Venezia per la cerimonia della consegna delle lauree dell’Università Ca’ Foscari per la sessione autunnale. L’evento doveva essere venerdì 15 novembre ma io ero andata a Venezia già da mercoledì 13.
Che situazione hai trovato?

Essendo arrivata proprio il giorno dopo l’evento straordinario con l’acqua alta che aveva raggiunto il livello di 1metro e 87, la situazione che ho trovato era a dir poco catastrofica. La città ha subito ingenti danni ai servizi commerciali, alle infrastrutture e anche per quanto riguarda i mezzi di trasporto: molti imbarcaderi dei vaporetti sono stati danneggiati e questo ha fatto sì che molte fermate siano state soppresse creando molti disagi.

Sei rimasta male che sia saltata la cerimonia?

Essendo già di fatto laureata la cerimonia sarebbe stato solo un evento simbolico per festeggiare con amici e familiari, perciò non posso dire di essere rimasta male per il fatto che sia saltata. Mi dispiace solo per le persone che avevano programmato di venire a Venezia per festeggiare con me. Ma certi eventi non possono essere previsti, la colpa non è di nessuno.
Non era una cosa prevista? Bon sono state prese delle contromisure?

i sapeva che dal punto di vista metereologico sarebbe stata una settimana disastrosa con piogge e acqua alta. Ciò che non era previsto è stato il forte vento di scirocco che ha innalzato il livello di una marea già alta e ha causato enormi danni in tutta la città, anche in zone che normalmente non vengono raggiunte dall’acqua alta. Venezia è una città che convive da sempre con l’acqua alta ma 187 centimetri sono qualcosa difficile da contenere, qualsiasi contromisura potessero aver predisposto in precedenza, non avrebbe potuto far nulla contro l’eccezionalità di questo evento.
Qual è stata la cosa che ti ha dato più fastidio di questa situazione? E ai veneziani?

Mi è dispiaciuto che la cerimonia non si sia tenuta nel giorno programmato, magari nelle sedi di ateneo fuori da Venezia centro, dato che per essere lì in quei giorni ho tralasciato i nuovi corsi che sto seguendo. Mi sono già iscritta infatti ad un corso di laurea magistrale in un altro ateneo. Ma comprendo anche che nella situazione in cui si trova la città, e quindi Ca’ Foscari stessa, non sarebbe proprio stato possibile fare la cerimonia in questi giorni. La città e i suoi cittadini stanno cercando al meglio di rialzarsi dopo un evento che sembra non sia ancora giunto al termine. In queste situazioni credo che la cosa migliore sia comprendere lo stato delle cose e capire che Venezia non é solo una bella città da cartolina ma che vi è anche gente che ci abita e che adesso non ha bisogno di persone che speculino sulla situazione attuale della città ma di aiuti concreti.