Tensione nel weekend in carcere a Lucca

18 novembre 2019 | 15:57
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Tensione nel weekend in carcere a Lucca

Torna al centro delle cronache il carcere di Lucca, all’interno della quale si è vissuto un fine settimana ad alta tensione. Così riferisce Donato Capece, del Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria. “Colpa e conseguenza – dice – della scriteriata ed assurda protesta violenta di alcuni detenuti. Tra sabato e domenica due detenuti stranieri, ubicati in terza sezione, si sono resi responsabili di episodi di eventi critici. Il primo di origine maghrebina ha letteralmente distrutto la cella e, si è procurato lesioni da taglio agli avambracci. Il secondo di origine tunisina, anch’esso ha distrutto parte della cella, e, ha sputato in faccia al medico di turno mentre lo visitava. I pochissimi agenti in servizio hanno gestito con grande professionalità tali eventi. Ma non si può continuare a trascurare la struttura lucchese, oltre la grave carenza di sottufficiali e di agenti, attualmente sono presenti due ispettori e un sovrintendente in servizio a turno e tale mancanza è cronica. Il personale del turno è costretta a sobbarcarsi anche i piantonamenti di otto ore, e chi resta in istituto copre più posti di servizio mettendo a rischio la sicurezza. Nei turni notturni e serali sono impiegati 4 o 5 unità invece dei 10 o 11 previsti”.

Per il Sappe “tutto ciò porta a demotivare il personale di polizia penitenziaria in servizio, che oltre ad avere un età avanzata, è stanco e senza più stimoli. Quello di Lucca è un carcere che, seppur piccolo rispetto ad altri, non può continuare ad essere considerato inferiore agli altri”.
Il segretario generale del Sappe Donato Capece torna a denuncia il ciclico ripetersi di eventi critici in carcere che vede coinvolti detenuti stranieri. “È sintomatico che negli ultimi dieci anni ci sia stata un’impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15 per cento negli anni Novanta sono passati oggi ad essere sistematicamente oltre 20mila –  spiega il leader nazionale dei baschi azzurri – Lo abbiamo detto e lo ribadiamo, sollecitiamo il governo ed il ministro della giustizia ancora una volta su una specifica criticità penitenziaria. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei paesi d’origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia. Il dato oggettivo è però un altro: le espulsioni di detenuti stranieri dall’Italia sono state fino ad oggi assai contenute, oserei dire impercettibili. Non solo. La vigilanza dinamica ed il regime penitenziario aperto non favoriscono affatto la rieducazione di detenuti ma il concretizzarsi di gravi eventi critici. Rinnoviamo l’invito al guardasigilli affinchè sospenda ogni provvedimento in tal senso e convochi i sindacati per affrontare la questione penitenziaria, che è e rimane una emergenza”.