Bambino caduto in bici dalle Mura, la procura chiede l’archiviazione per i tre dirigenti comunali
La difesa aveva fatto una ricostruzione 3D dell’incidente avvenuto al Baluardo San Regolo
Era stato impiegato perfino un drone per riprendere dall’alto la ricostruzione dell’incidente avvenuto sulle Mura, in cui era rimasto ferito in modo grave un bambino di cinque anni e mezzo, figlio di una coppia di turisti francesi, in vacanza in città. Le tecnologie più avanzate di ricostruzione in 3d erano state impiegate dal pool di avvocati della difesa di tre dirigenti comunali, per i quali si va verso l’archiviazione del caso.
Una vicenda giudiziaria che va avanti fin dai primi giorni dopo l’incidente avvenuto nella tarda mattinata del 21 agosto del 2018 e che aveva avuto come scenario la cannoniera est del baluardo San Regolo. Da qui il bambino che era in sella ad una bicicletta era volato al di sotto, salendo con la due ruote sul margine del parapetto. Un volo di circa 6 metri davanti agli occhi del padre che si trovava con la compagna e con altri amici a bordo di un risciò. Il genitore sconvolto si era lanciato di sotto per soccorrere il bambino, che inizialmente aveva perso conoscenza.
L’inchiesta della procura, coordinata dal sostituto procuratore Elena Leone, aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex presidente dell’Opera delle Mura, Alessandro Biancalana, dell’ex direttore Maurizio Tani e Giovanni Marchi che lo aveva sostituito nel ruolo. L’ipotesi di reato era quella di lesioni personali stradali gravi. Un atto dovuto, per verificare meglio la dinamica dell’incidente e soprattutto eventuali carenze sul fronte della sicurezza sulla cinta muraria in generale e in corrispondenza della cannoniera est del baluardo San Regolo in particolare.
La difesa dei tre dirigenti, rappresentata dagli avvocati Lodovica Giorgi e Andrea Rugani, dello studio Marzaburi-Di Bugno, non era stata a guardare e anzi, servendosi di consulenze e sofisticate tecniche, era riuscita ad ottenere il via libera ad un sopralluogo all’area inizialmente sequestrata dalla procura per procedere con una ricostruzione in 3D della presunta dinamica del sinistra. Informazioni e ricostruzione finite in un corposo memoriale difensivo finito sul tavolo del magistrato. Che alla chiusura delle indagini, ha deciso di inviare al gip la richiesta di archiviazione per tutti e tre gli indagati.
L’incidente aveva destato parecchio choc in città, perché per soccorrere il bambino sanguinante a terra, sbalzato a diversi metri dalla bicicletta, il padre di 38 anni, agendo d’impulso si era lanciato di sotto per stare vicino al bambino. Il tutto sotto gli occhi di altri familiari e amici, che nel frattempo avevano dato l’allarme, attirando l’attenzione di alcuni passanti che avevano chiamato il 118.
Sul luogo dell’incidente – che riaccese in città il dibattito sulla sicurezza dei parapetti e sul rischio delle cadute – erano giunti oltre ai sanitari anche gli agenti della municipale e quelli della questura per tutti gli accertamenti del caso. Secondo le prime ricostruzioni di polizia e agenti della Municipale, accorsi sul posto, giunti all’altezza del baluardo San Regolo, il bambino, per gioco, era salito sul parapetto di terra che corre parallelo all’accesso al baluardo. Ma in quel punto il terreno è piuttosto accidentato e le ruote della bicicletta lo avrebbero tradito. Il bambino era così volato al di sotto, da un’altezza di 5,90 metri. Un volo tremendo. Furono ore d’angoscia per la famiglia: la mamma disperata andò con il piccolo a Firenze sull’elisoccorso, mentre il padre fu medicato al San Luca e fortunatamente giudicato fuori pericolo.