Rsa, parla la Asl: “Fornito il massimo della risposta possibile”

L’azienda dopo le polemiche: “Governo aumenti il fondo per la non autosufficienza”
Dopo i molti interventi delle ultime settimane sul tema degli inserimenti in Rsa e della gestione dei pazienti in attesa di essere accolti nelle strutture, l’azienda Usl 2 Toscana nordovest fa chiarezza sull’argomento
“Le esigenze espresse dai territori – dicono dall’azienda – sono in continuo aumento, anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione, che comporta un incremento dei bisogni di assistenza alle persone anziane, sia per le patologie connesse all’età sia per le limitazioni funzionali cui si è ovviamente più esposti con l’allungamento delle prospettive di vita. Per gestire – attraverso le Zone distretto e le Società della salute – la libera scelta in Rsa, il dipartimento servizio sociale, non autosufficienza e disabilità dell’Asl ha definito lo scorso 27 novembre 2019 una procedura aziendale sulla Redazione e gestione della lista di priorità per gli inserimenti in Rsa. Questo regolamento operativo ha lo scopo di definire in maniera trasparente ed univoca le modalità d’inserimento e di gestione dei pazienti in attesa di essere accolti in queste strutture”.
“Dopo la valutazione multidisciplinare (Uvm) – spiega la nota – la persona anziana che acquisisce il titolo d’acquisto per la copertura della spesa della Rsa può liberamente scegliere la struttura ed in relazione alle risorse che ciascuna zona distretto o società della salute ha a disposizione effettua l’ingresso. Essendo le risorse definite, tutti coloro che non possono immediatamente accedere alle Rsa vengono collocati in una lista di priorità che è redatta secondo precisi criteri, che tengono conto non solo della gravità sanitaria della persona ma anche delle necessità assistenziali, della compatibilità ambientale e dello stress del caregiver (persona che di fa carico dell’assistenza) e familiare oltreché del criterio cronologico di richiesta. La valutazione viene effettuata dai professionisti del sistema socio sanitario attraverso scale di valutazioni validate scientificamente”.
“In ciascuna zona distretto o società della salute – ricorda l’azienda – l’unità funzionale del servizio sociale non autosufficienza e disabilità redige la lista di priorità e autorizza gli inserimenti in struttura in ottemperanza proprio della procedura approvata lo scorso 27 novembre, in maniera da tracciare tutto il percorso assistenziale in un’ottica di assoluta trasparenza. L’azienda, come ha evidenziato in più occasioni anche pubbliche, è consapevole delle difficoltà presenti in questo ambito e negli ultimi anni ha fatto fronte al bisogno di servizi residenziali per anziani non-autosufficienti con risorse crescenti in tutti i territori aziendali. Nonostante questo incremento di risorse destinate all’assistenza residenziale, le zone e le società della salute ancora non riescono a venire incontro a tutte le necessità emergenti”.
Nel corso del 2019, comunque – questi i dati dell’Asl Toscana Nord Ovest – si è registrata la presenza nelle strutture di 4691 utenti, con 2493 ammissioni e 2373 dimissioni, mentre le persone alla data dell’11 dicembre inserite in Rsa sono 2590.
“Le risorse aggiuntive erogate negli ultimi anni dall’azienda – commenta la Asl – non sono quindi sufficienti a coprire tutto il bisogno emerso ed emergente. L’auspicio è quindi che il governo, come annunciato, aumenti nei prossimi mesi il fondo per la non autosufficienza e che anche la Regione Toscana confermi la sua attenzione sul settore con nuove misure di sviluppo. L’azienda, con gli atti di programmazione operativa, si è intanto mossa nella direzione di migliorare l’assistenza socio-sanitaria ai cittadini, anche grazie all’apertura di nuove Rsa e centri diurni per anziani ed all’adeguamento delle strutture esistenti”.
“Alle persone ed alle famiglie – conclude la nota – oggi si fornisce il massimo della risposta possibile sia razionalizzando il budget residenzialità 2019 e le quote sanitarie destinate a ciascun territorio, sia adottando strategie di sviluppo dei servizi domiciliari e semi-residenziali, destinando il ricovero in Rsa alle situazioni maggiormente complesse da un punto di vista socio-sanitario, difficilmente assistibili a domicilio”.