Anac, Lucca prima in Toscana per numero di interdittive antimafia

Primato negativo per la provincia negli ultimi 3 anni
Pubblicato nelle scorse settimane dall’Anac (autorità nazionale anticorruzione) l’elenco delle imprese raggiunte da interdittive antimafia dal 2016 al 2018. Dal dossier emerge chela provincia di Lucca è la prima in Toscana per numero di provvedimenti prefettizi.
Un dato certamente inquietante e allarmante che fa il paio con gli altri dati relativi alla presenza di consorterie criminali nel territorio toscano e lucchese, a conferma ennesima che ormai le mafie sono riuscite ad infiltrarsi in tutte le regioni italiane per portare avanti ed espandere tutte le loro attività criminali. Per svolgere le funzioni di vigilanza sui contratti pubblici, l’Autorità nazionale anticorruzione detiene e gestisce il Casellario informatico delle imprese.
All’interno di esso vengono annotate tutte le informazioni salienti relative agli operatori economici qualificati a contrarre con la Pubblica amministrazione: ragione sociale, indirizzo, partita iva, rappresentanza legale, organi con potere di rappresentanza, trasferimenti d’azienda, natura ed importo dei lavori eseguiti, etc.
I dati pubblicati nel dossier Anac

Fra le notizie per le quali è prevista l’annotazione nel casellario rientrano anche episodi che possono comportare il divieto di partecipare a gare pubbliche: gravi negligenze nell’esecuzione di lavori, risoluzioni contrattuali per gravi inadempienze contrattuali, false dichiarazioni sul possesso dei requisiti di partecipazione o sulle irregolarità contributive, omissioni su condanne penali, violazioni delle norme in materia salute e sicurezza sul lavoro, sentenze di condanna o di patteggiamento per reati contro la pubblica amministrazione.
Tra i provvedimenti comunicati all’Anac per l’annotazione rientrano anche le interdittive antimafia emesse dalle Prefetture. Si legge nel dossier dell’Anac:
Benché indicativo del tentativo di condizionamento mafioso nel settore degli appalti pubblici, il numero di aziende interdette risultante dal Casellario informatico dell’Anac è pertanto da considerarsi parziale e, in termini assoluti, verosimilmente inferiore a quello delle aziende destinatarie di interdittiva antimafia nel loro complesso.
In provincia di Lucca, quindi, negli ultimi tre anni sono state emesse ben 10 interdittive antimafia relative ad aziende “sospette” e per le quali sono in corso indagini varie, e pendono ricorsi al Tar in diverse fasi di giudizio. A Lucca e in Toscana operano, secondo i dati raccolti in diversi dossier, tra cui anche “Il terzo rapporto sulla criminalità organizzata in Toscana” commissionato dalla Regione all’Università di Pisa”, diverse consorterie criminali, a vario livello e titolo, riconducibili a ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra, e lo testimonierebbero varie indagini e sentenze che negli ultimi anni hanno di fatto fotografato una situazione in continua evoluzione da questo punto di vista. Edilizia, gioco d’azzardo, droga, estorsioni, usura e ovviamente tentativi di infiltrazione negli appalti pubblici attraverso aziende e società che risulterebbero appartenere ad “amici degli amici” dei potenti boss calabresi, campani e siciliani. Dati su cui riflettere.