Giovani picchiati in piazza per la squadra di calcio popolare: 4 a giudizio

A quell’episodio se ne sono aggiunti altri due: un ragazzo ha riportato 40 giorni di prognosi
Sono quattro i giovani vicini ad ambienti di estrema destra rinviati a giudizio dal tribunale di Lucca per un’aggressione in piazza ad alcuni ragazzi di sinistra, per la costituzione di una squadra di calcio popolare.
Il prossimo 16 aprile i 4 imputati dovranno comparire in aula per difendersi dalle accuse degli inquirenti lucchesi. Così ha infatti stabilito nei giorni scorsi il gup del tribunale cittadino, Riccardo Nerucci, che ha accolto le richieste del pm Enrico Corucci in merito ai fatti e le vicende in cui sarebbero coinvolti gli imputati.
Si tratta di tre diversi episodi avvenuti in tre date diverse di cui rispondono a vario livello e titolo i 4 imputati per violenza privata, danneggiamento, lesioni aggravate e minacce. Quattro anche le parti offese nel procedimento giudiziario, giovani impegnati in una neonata società di calcio popolare, basata sui valori dell’antifascismo, che si batte contro razzismo, sessismo e ogni forma di discriminazione: la Trebesto di Capannori. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, i tre giovani di 25, 26 e 28 anni, circa un anno fa, erano andati a trascorrere la serata in uno dei locali che si affaccia sulla piazza di Lucca. Avevano preso una birra e fatto due chiacchiere, prima di uscire.
Una volta sulla piazza però si erano fatti avanti alcuni giovani dagli atteggiamenti intimidatori: “Da qui ve ne dovete andare, comunisti, non dovete fare la vostra squadra, durerete poco se continuate”, avrebbe gridato uno di loro farcendo il tutto con offese prima di passare alle vie di fatto.
I tre giovani, a quel punto, avevano voltato le spalle e si erano allontanati. Ma gli altri, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbero continuato. Li avrebbero seguiti e continuando con gli insulti avrebbero alzato le mani, colpendo a schiaffi e pugni i tre giovani e prendendoli a calci fino a quando non sono riusciti a correre via, imboccando via Fillungo.
Un’altra delle vittime del procedimento giudiziario che ha unificato le diverse aggressioni, mesi dopo, a settembre, aveva poi avuto la peggio rispetto agli altri con ben 40 giorni di prognosi. Danni anche alla macchina con la quale erano poi scappati, a maggio 2018, temendo ulteriori aggressioni fisiche e verbali.
Gli agenti della Digos, coordinati dal dirigente Leonardo Leone, erano poi riusciti a risalire all’intera vicenda e da queste attività investigative era venuto fuori il procedimento giudiziario avviato dalla Procura lucchese che ha portato ora al rinvio a giudizio per i 4 imputati. Ad aprile l’inizio del processo.