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Andreuccetti: “Un luogo di Borgo da dedicare a Giulia”

29 gennaio 2020 | 18:07
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Andreuccetti: “Un luogo di Borgo da dedicare a Giulia”

Il sindaco lancia la proposta ai funerali della studentessa morta nel rogo della casa

Intitolare un luogo o uno spazio pubblico a Giulia Salotti. E’ questa la proposta fatta dal sindaco di Borgo a Mozzano, Patrizio Andreuccetti che oggi (29 gennaio) ai funerali della ragazza ha rivolto un messaggio alla folla riunita nella chiesa di San Jacopo.

“In momenti come questi ogni parola può risultare superflua – ha detto -, ogni ragionamento fuori luogo, ogni azione inutile o inopportuna. Ma indossare questa fascia è anche questo: esserci per la comunità, esserci, forse soprattutto, nei momenti più difficili. È quindi giusto, profondamente umano, provare a tracciare un ricordo: lo dobbiamo a Giulia, alla sua giovane vita che ci ha lasciati così presto”.

“Una famiglia è a pezzi – ha proseguito Andreuccetti – il primo pensiero perciò va ai genitori, ai parenti, agli amici, a tutte le persone che a Giulia volevano bene. È inspiegabile quanto accaduto, non si trovano ragioni e nemmeno consolazioni. Viene perciò da abbandonarsi alle parole del poeta Wynstan Auden: ‘Offuscate tutte le stelle, perché non le vuole più nessuno. Buttate via la luna, tirate giù il sole, svuotate gli oceani e abbattete gli alberi. Perché da questo momento niente servirà più a niente'”.

“Poi però subentra l’immagine della persona, la sua vitalità, la vitalità di una giovane ragazza della nostra terra, che ha fatto le scuole a Borgo, frequentato i nostri luoghi – ha aggiunto -, condiviso passioni, spensieratezza, problemi, sogni della sua età. Una età in cui non si pensa alla morte, dove ci sembra assurda, lontana, per questo ancora più sconvolgente. Giulia è entrata nel cuore di tutti, di chi come me la ricorda bambina giocare con mia nipote, di chi l’ha conosciuta a danza, a scuola, nelle giornate spensierate di un’adolescenza appena iniziata, anche di chi l’ha conosciuta solamente in questa ultima, tragica, settimana”.

“Il nostro compito, come persone della comunità – ha proseguito -, è quello di stare accanto alla famiglia, nel modo in cui possiamo, nel modo in cui la famiglia riterrà utile e opportuno. Come sindaco dico che sarebbe bello poter intitolare a Giulia un luogo, uno spazio che portiamo nel cuore. Insieme, con i genitori, con i ragazzi, potremo scegliere il posto più adatto”.

“Anche in fondo alla notte più buia subentra la speranza. La speranza, anzi la certezza, che lei sia in paradiso, presso Dio, e che lì esista un luogo dove i bambini, i ragazzi, che se ne vanno troppo presto rimangono giovani e felici per sempre. Un luogo come quella che noi umani, con la fantasia di bambini, usiamo chiamare L’isola che non c’è. Oggi quindi, nel salutare Giulia, tutti insieme possiamo indicarle la strada per quel luogo, proprio come dice la canzone, con la certezza che un giorno la rivedremo e sarà lei ad indicare a noi la via: “Seconda stella a destra, questo è il cammino, e poi dritto fino al mattino. Poi la strada la trovi da te, porta all’isola che non c’è”.