Incendio al colorificio Bevilacqua, Arpat esclude ogni rischio

31 gennaio 2020 | 10:42
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Incendio al colorificio Bevilacqua, Arpat esclude ogni rischio

Sei campionamenti nei terreni della zona: diossine e benzo(a)pirene nella norma

Incendio al colorificio Bevilacqua, ecco i dati dell’Arpat.

“L’incendio dell’8 gennaio scorso – spiegano dall’Arpat – ha riguardato la parte dello stabilimento dove era presente il tintometro e parte della rivendita utensili e attrezzi, mentre il magazzino stoccaggio prodotti per la verniciatura era integro e non interessato dalle fiamme. Le coperture dello stabilimento non contenevano amianto“.

Sulla base dell’analisi meteorologica redatta dal settore modellistica previsionale di Arpat che ha fornito indicazioni sull’area di probabile maggior ricaduta degli inquinanti prodotti durante l’incendio, sono stati effettuati sei campionamenti di vegetali a foglia larga finalizzati alla ricerca di microinquinanti nell zona.

“Per quanto riguarda le diossine – spiegano da Arpat – tutti i valori riscontrati nei sei campioni sono risultati inferiori al limite di quantificazione e quindi ai valori di riferimento. Per il benzo(a)pirene sono stati determinati valori compresi tra 0,06 e 1,08 µg/Kg. Per tale sostanza non esistono limiti di riferimento, i valori determinati nei campioni esaminati risultano comunque rientrare nei range di concentrazione riportati nel rapporto Istisa 03/22 che si riferiscono ai valori usualmente determinati per la lattuga. Pertanto anche in questo caso non si evidenzia una ricaduta significativa”.

Anche le analisi Arpat, dunque, rilevano livelli nella norma dei possibili inquinanti. Nessun rischio, dunque, per la popolazione residente nella zonae per le coltivazioni.