“Condannati” alla messa alla prova, a Lucca è boom degli imputati ai lavori utili per estinguere il reato

In 12 che hanno ottenuto la misura al lavoro per la Provincia
E’ una procedura che consente, per casi di una certa natura, di “estinguere” il reato facendo lavori utili per la comunità, attraverso l’impiego in associazioni o enti pubblici, sulla base di quanto stabilisce il giudice. L’istituto della messa alla prova è sempre più gettonato a Lucca: lo si deve anche ad una convenzione stipulata tra il tribunale di Lucca e alcuni soggetti per l’impiego temporaneo degli imputati che in cambio di “scontare” una condanna possono rendersi in qualche modo utili per la comunità.
Un contrappasso che non dispiace ai più, visto che sono sempre più gli avvocati che lo propongono e gli imputati che lo ottengono. Basti pensare che soltanto negli ultimi giorni la Provincia di Lucca ha dato il via libera alla messa alla prova per 12 persone.
Stando alla convenzione sottoscritta con il tribunale, sotto l’egida del responsabile del servizio coordinamento rapporti con il cittadino, alla rete scolastica e pari opportunità, dovranno occuparsi di varie attività sulla base della condanna inflitta e delle ore assegnate di messa alla prova.
Il settore dell’igiene ambientale è quello più gettonato, ma chi si avvale della messa alla prova e lavorerà per conto della provincia potrà occuparsi anche di piccole manutenzioni o dell’archiviazione dei documenti, con mansioni che vengono valutate caso per caso. Al termine del servizio, al tribunale arriva il report sulle attività svolte e gli imputati estinguono così il reato, di cui non resta traccia sulla fedina penale.
Casi per così dire eccellenti di imputati messi alla prova furono alcuni degli studenti dell’Itc Carrara accusati di atti di bullismo nei confronti del loro professore di italiano e storia. Un caso che portà Lucca alla ribalta della cronaca nazionale per un caso di violenze tra i banchi di scuola a parti rovesciate.