Inaugurato il defibrillatore donato alla sede della Polstrada di Lucca






Un dono dalla famiglia di Alessandro De Bellis, ex sovrintendente scomparso nel 2013 in un tragico incidente stradale
Da oggi anche la sede di Lucca della polizia stradale è ‘cardioprotetta’. Stamani (27 febbraio) infatti, all’interno dell’immobile di via delle Città Gemelle, è stato installato un defibrillatore donato dalla famiglia di Alessandro De Bellis, ex sovrintendente della Polstrada scomparso nel 2013 in un tragico incidente mentre si recava a lavoro.
Alla cerimonia di inaugurazione, oltre ai familiari, erano presenti anche il prefetto di Lucca, Francesco Esposito e il questore, Maurizio Dalle Mura.
“Questa per noi è una giornata molto particolare che ci riporta indietro nel tempo – ha detto la comandante della stradale di Lucca, Serafina Di Vuolo -. Di Alessandro vogliamo ricordare l’impegno e la passione che metteva nel proprio lavoro. Ringrazio la famiglia ed in particolare il fratello Riccardo per questa donazione che da oggi ci permetterà di avere a disposizione, per gli agenti ma soprattutto per i cittadini, uno strumento che può salvare la vita”. La comandante ha poi rivolto un pensiero particolare per la moglie e le figlie di De Bellis.
Accorato anche il saluto del prefetto Francesco Esposito, alla prima visita nella sede della polstrada dal suo arrivo a Lucca: “Questa non è una visita di protocollo, oggi è un’occasione importante – ha detto -. Ricordiamo una persona di cui tutti riconoscono la grande passione e lo spirito di servizio con cui svolgeva il proprio lavoro. Un lavoro importantissimo perché serve a dare sicurezza ai cittadini sulle strade. Ci soffermiamo poco a pensare che le morti per incidenti stradali potrebbero essere evitate. Purtroppo, invece, in Provincia di Lucca il numero delle vittime è tornato a salire nel 2019, passando dalle 22 dell’anno procedente a 28. È un dato inaccettabile che deve essere combattuto e l’impegno di Alessandro andava in questa direzione”.
“Alessandro, così come i suoi colleghi – ha aggiunto il Prefetto – perseguivano e perseguono il bene comune e di questo si deve essere orgogliosi. Difendere gli interessi della comunità ci aiuta a restare umani, così come, guardando al presente, dovremmo guardare ai malati come persone da curare e non come pericoli. Anche questa mattina perseguiamo il bene comune, iniziative come questa sono il miglior modo per ricordare Alessandro”.
“Alessandro faceva parte della grande famiglia della polizia di stato – ha detto invece il questore Dalle Mura -. Mi piace pensare che dalla sua morte possa nascere la vita. Grazie a questo splendido gesto compiuto dai suoi familiari, da oggi molte vite, in caso di emergenza, potranno essere salvate”.