Spaccio nel bosco, pusher condannato a 3 anni e mezzo

11 marzo 2020 | 11:12
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Spaccio nel bosco, pusher condannato a 3 anni e mezzo

La Cassazione conferma la sentenza del tribunale di Lucca

Stava per rientrare nel paese di origine ma la polizia due anni fa era riuscita ad arrestarlo per spaccio di droga. Condannato successivamente dal gup del tribunale lucchese a 3 anni e mezzo di reclusione e 15mila euro di multa per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti ora è stato riconosciuto colpevole definitivamente dalla Corte di Cassazione.

Il 31enne era rientrato nell’indagine partite dalla denuncia di un italiano, minacciato da un uomo di origine marocchina per un debito di 500 euro contratto per l’acquisto di cocaina. Le dichiarazioni del ragazzo fecero luce su una intensa attività di spaccio condotta in via delle Nubache da tre giovani di origine marocchina, di cui un minorenne.

Seguirono lunghe ore di osservazione e pedinamenti dei poliziotti della squadra mobile, che riuscirono a monitorare centinaia di cessioni.

La droga, nascosta nel bosco, veniva di solito confezionata in singole dosi sul posto. Per tutto il pomeriggio la zona di spaccio, coperta da una fitta boscaglia, era interessata da un incessante via vai di autovetture; talora erano i clienti ad addentrarsi nella vegetazione, altre volte i tre spacciatori ad avvicinare gli acquirenti, in attesa per strada.

I clienti, dai venti ai sessant’anni, in alcune occasioni, tornavano più volte lo stesso pomeriggio e, non di rado, non riuscivano ad attendere il rientro a casa e consumavano lo stupefacente per strada. A conclusione dell’indagine, oltre ai nordafricani, sottoposti alla custodia cautelare in carcere, sono stati denunciati due lucchesi: il primo per aver favorito l’attività di spaccio essendosi offerto in più occasioni di accompagnare, a bordo della propria autovettura, i marocchini in via delle Nubache in cambio di una dose; il secondo per aver affittato ai tre, irregolari sul territorio nazionale, un appartamento, in via Pisana, intestando il contratto di locazione ad un prestanome. Ora la condanna definitiva per uno dei responsabili.