Capannori, il contagio si espande: “I contatti devono essere azzerati”

Si contano altri 9 casi, il sindaco: “Bisogna stringere i denti e limitarsi al massimo”
Altri nove nuovi positivi al coronavirus sul territorio capannorese. Si tratta di 6 uomini di 78, 70, 69, 67, 66 e 51 anni e di 3 donne di 73, 67 e 55 anni. Di questi 9 nuovi positivi, 3 uomini sono ricoverati all’ospedale San Luca, mentre gli altri 6 sono a casa.
“A loro e alle loro famiglie va l’abbraccio della comunità di Capannori, che tutta compatta si augura che si rimettano presto”, ha commentato il sindaco Luca Menesini.
“Anche oggi è tosta nella nostra provincia, in Toscana, in Italia in generale. I contagi che oggi contiamo – afferma – sono il frutto delle tante relazioni sociali portate avanti fino all’11 marzo scorso, data in cui il Governo ha emesso il decreto più restrittivo. Nonostante già ci fossero da prima indicazioni precise di evitare assembramenti e l’obbligo della distanza di un metro fra le persone, in pochi le rispettavano. Dal 12 marzo ad oggi molte persone responsabili e solidali – vista la chiusura di tante attività commerciali – stanno rispettando le regole, senza approfittarsi della situazione”.
“Ci sono però sempre i furbetti – prosegue Menesini -, quelli che pensano di poter fare come vogliono contando sulla responsabilità degli altri: con questo virus, questo non si può fare. Bisogna essere tutti responsabili, tutti. Cosa vuol dire? Vuol dire stare a casa il più possibile. Uscire soltanto per motivi di salute, di lavoro o comprovata necessità. Stop. Vuol dire che si può fare una passeggiata vicino casa da soli per sgranchirsi le gambe e poi si rientra e stop”.
“Non si va a fare la spesa 7 volte al giorno, come non si va a fare una passeggiata 7 volte al giorno. Va a fare la spesa un solo membro della famiglia – ricorda Menesini – e cerca di prendere tutto, per non tornarci per giorni. Si va a fare una passeggiata nelle zone adiacenti la propria abitazione e poi si torna in casa, non si sta fuori mezza giornata e non si esce di continuo. Le cene con gli amici in casa, anche con gli amici che più amici non si può, sono totalmente vietate”.
“Si possono avere contatti solo con le persone che vivono sotto il nostro stesso tetto – dice il primo cittadino -. Insomma, le regole per ridurre i contagi sono chiare e possono funzionare soltanto se tutti le rispettano. Al momento, stiamo vedendo di farle rispettare facendo appello al senso di responsabilità e al buonsenso (e denunciando chi le infrange). Ma se i numeri delle denunce ci dicono che sono troppe le persone che trasgrediscono, il Governo dovrà prendere provvedimenti ancora più restrittivi. Ad esempio, la passeggiata all’aria aperta o la corsetta accanto casa – che ad oggi sono consentite perché i medici avevano ritenuto importante lasciare la possibilità alle persone di fare attività motoria utile a contrastare altre patologie sanitarie – potrebbero essere vietate”.
“E con questo – aggiunge – anche altre misure, drastiche, perché l’unico modo che abbiamo per contrastare la diffusione del Cronavirus è che la vita sociale e i contatti siano azzerati. Azzerati. A chi sta ancora pensando di poter fare come gli pare perché immune, perché ci pensano gli altri, perché questa storia del Coronavirus è tutta un’esagerazione dico che sta adottando un comportamento criminale”.
“Fatela finita, ci sono in ballo delle vite umane – ammonisce Menesini -. Non basta il senso di responsabilità e il buonsenso di alcuni, questa battaglia richiede l’impegno di tutti. Nessuno escluso. Non è uno scherzo, non è una cosa che domani finisce: dobbiamo lottare tutti per far durare questa emergenza il meno possibile, dobbiamo farlo per le persone anziane o con patologie ma anche per noi stessi e per i nostri cari. Lo ripeto, nessuno è immune. Questa settimana e la prossima sono decisive per avere un segnale di rallentamento nei contagi, ci vuole di stringere i denti e limitarsi al massimo. Tutti insieme possiamo farcela: uniti si vince”.