Mancano le mascherine, addetti alle pulizie del San Luca in agitazione

Sindacati e lavoratrici lamentano anche eccessivi carichi di lavoro e controlli inopportuni
Caos questa mattina (18 marzo) all’ospedale San Luca dove il personale delle pulizie si è rifiutato di iniziare il servizio a causa della mancanza di adeguati dispositivi di protezione. La protesta spontanea del personale segue delle richieste unitarie delle organizzazioni sindacali che avevano già segnalato il problema: mancherebbero infatti mascherine e tute monouso adeguate per fare i servizi. Per questo motivo è stato dichiarato lo stato di agitazione del personale.
La situazione con la Closer, la società che gestisce il servizio di pulizia, è “gravissima” si legge in una nota firmata da Massimiliano Bindocci e Simone Marsili per Uil Trasporti Toscana e dalle Rsa Antonella Pieri, Cinzia Bernieri, Franca dell’Aste.
“Gli organici sono carenti – si legge ancora nella nota – con turni ed orari che prevedono eccessivi carichi di lavoro. Mancano mascherine adeguate (chiediamo le stesse di chi opera nel reparto) e camici riutilizzati (ci risulta una scarsa collaborazione della Asl)”.
“Sono state fatte pressioni eccessive sulle addette da parte della ASL e del committente con controlli abnormi e inopportuni – si legge ancora – inoltre la reperibilità sarà da regolamentare in modo condiviso dal 1 aprile”.
Il sindacato fa sapere che sul tema si sono tenuti una serie di incontri con l’azienda prima della crisi attuale, ma senza esito. “Abbiamo cercato di contattare la direzione sanitaria stamani, ma ci hanno invitato a scrivere – prosegue la nota -. La situazione attuale della sanità ha poi fatto esplodere il problema in questi giorni. Responsabilmente vogliamo una soluzione del problema. La salute del personale e la necessità che si prevedano tutte le procedure per limitare ed evitare il contagio è per noi un principio irrinunciabile“.
“Nessuno può pensare di mandare a lavorare delle addette al pulimento senza sicurezza ed in una situazione organizzativa come quella attuale. Pertanto – si legge ancora – Rsa e Uiltrasporti Nord Toscana dichiarano l’apertura dello stato di agitazione a e nei prossimi giorni, passati i tempi previsti dalle norme e dal Ccnl (5 giorni per incontro che chiediamo alla Prefettura di convocare) si procederà a definire le iniziative sindacali conseguenti”.