Segromigno piange Alfredina. Un vita dalle tomaie alla famiglia

L’anziana uccisa dal coronavirus era stata un’imprenditrice insieme al marito Fosco che è ricoverato al San Luca
Famiglie distrutte dal coronavirus. L’epidemia si diffonde anche nella piana di Lucca, una delle zone più colpite. E in particolare Segromigno. Una delle prime vittime del coronavirus è stata Alfredina D’Agnello. La signora di 80 anni di Segromigno in Piano è deceduta il 18 marzo dopo essere risultata, nei giorni precedenti, positiva al tampone del coronavirus.
La signora D’Agnello era conosciuta nella comunità di Segromigno per aver gestito per molti anni un tomaificio, inizialmente in proprio, poi assieme alla figlia Rossana. Giunta alla pensione ha dedicato la sua vita alla sua vera passione, la famiglia, con la quale ha vissuto a fianco fino alla fine. La signora Alfredina lascia il marito Fosco Cesari, la figlia Rossana, il cognato Alessandro, due nipoti di 24 e 29 anni, Elisa e Laura. Fosco Cesari, anche lui contagiato da coronavirus è attualmente all’ospedale San Luca ricoverato nel reparto di rianimazione.
Fosco Cesari ha iniziato a lavorare come mezzadro, la sua vita è cambiata quando decise di diventare operaio, con impegno e dedizione è riuscito a farsi strada fino al coronamente del sogno di aprire un fabbrica di zoccoli in proprio e diventare imprenditore. Con l’arrivo della pensione Fosco ha deciso di tornare alle origini, sempre legate alla terra, è tornato a lavorare nei campi per passione.
Le precarie condizioni di salute in cui si trova adesso e alcune malattie pregresse, tengono in questi giorni in apprensione la famiglia che si trova in autoisolamento volontario nella loro abitazione. Nonostante alcuni parenti presentassero dei sintomi, dispnea, tosse e febbre alta, l’Asl e i medici intervenuti per le visite, non ha ritrenuto necessario l’impiego di tamponi per verificare l’eventuale positività. La famiglia, con grande senso di civiltà ha quindi deciso autonomamente di mettersi in quarantena preventiva.