Coronavirus, nessun tampone positivo in tre Rsa della Valle del Serchio

14 aprile 2020 | 14:57
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Coronavirus, nessun tampone positivo in tre Rsa della Valle del Serchio
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Coronavirus, nessun tampone positivo in tre Rsa della Valle del Serchio
Coronavirus, nessun tampone positivo in tre Rsa della Valle del Serchio
Coronavirus, nessun tampone positivo in tre Rsa della Valle del Serchio

Buone notizie da Borgo a Mozzano, Gallicano e Barga dopo i controlli a tappelo

Nessun tampone positivo in tre Rsa del territorio della Valle del Serchio. Non si segnalano contagiati, infatti, al Centro Anziani della Misericordia di Borgo a Mozzano (98 i tamponi effettuati) e alla Rsa Villa Verde di Gallicano, dove i tamponi sono stati effettuati a ospiti e sanitari.

“In tempi così complicati e difficili – è stato il primo commento del governatore della Misericordia, Gabriele Brunini – dobbiamo mantenere sempre alta la tensione e non è mai facile gioire in situazioni così preoccupanti; ma indubbiamente è un risultato che, al momento, ci tranquillizza e premia una attenzione ed un lavoro che è stato portato avanti con determinazione, fin dai primi momenti in cui si è avuto conoscenza e coscienza della gravità del coronavirus che si stava sviluppando e diffondendo”.

“Premia il lavoro di tutto il personale dipendente della Misericordia – prosegue Brunini – e l’impegno svolto, in prima persona senza risparmiarsi, dalla direttrice della struttura che, in questo periodo difficile, ha seguito anche tutte le problematiche sanitarie della Fraternita di Misericordia e non solo della Rsa. Devo dire che anche precedentemente al diffondersi di questo “invisibile” Covid-19, nella nostra Rsa si è fatta attenta prevenzione anche batteri come il “clostridium difficile” e il “new delhi” che spesso altri hanno sottovalutato nella loro pericolosità; ed anche questo ha contribuito ad una buona esperienza di lavoro”.

Gli organi direttivi della Misericordia, fin dal primo momento, hanno deciso di attivare ogni possibile attività migliorativa per la messa in sicurezza degli ospiti e della struttura, che è stata immediatamente chiusa a visitatori e parenti e fornita di tutti i dispositivi di protezione necessari, con significativi interventi economici diretti, che hanno riguardato anche un aumento delle ore lavorative del personale della struttura.

La direttrice della Rsa, Lorena Mariani, ha fatto una relazione sul periodo vissuto per tenere in sicurezza la Rsa Convento di S. Francesco, sul lavoro che è stato fatto e che dovrà proseguire ancora. “È innegabile – scrive la direttrice della RSA – che la paura e la preoccupazione ha accompagnato tutti questi lunghi giorni di gestione della situazione di emergenza, che tuttora prosegue. Ci vuole coraggio a stare in prima linea, la lucidità è necessaria, ma la consapevolezza di sentirsi in guerra fa nascere emozioni e sensazioni di impotenza mai provate prima”.

“Nei 47 giorni trascorsi (la prevenzione è iniziata infatti con la data del 27 febbraio) – dice – abbiamo scritto ed applicato la storia della gestione di questa grande emergenza sanitaria. Nessuno di noi era preparato a gestire una cosa del genere, ma attraverso le conoscenze possedute, l’intuizione, l’analisi continua e la forte necessità di protezione e sicurezza, nel rispetto della salute e della vita dei nostri ospiti e dei nostri operatori, abbiamo potuto raggiungere questo risultato importante, che oggi abbiamo toccato con mano. Stiamo tutti bene: ospiti e operatori” .

“Sia come direttrice, che come persona – ha proseguito – sono fiera ed orgogliosa di quanto e di come abbiamo lavorato, costruendo sicurezza e qualità, senza trascurare la sfera relazionale e il bisogno degli ospiti di sentire vicino attraverso le varie tecnologie i propri familiari. Questo lavoro non è stato affatto facile; ha visto lo stravolgimento di attività quotidiane, consuetudini, abitudini e protocolli operativi ormai consolidati nel tempo, a favore di quella ricerca di sicurezza e protezione che mirava a “lasciare fuori il virus…”.

“Come dicevo non è stato facile – dice ancora -ma è stato realizzabile grazie al supporto di un meraviglioso gruppo di lavoro, che si è messo a disposizione in maniera instancabile, offrendo massima collaborazione, che ha reso onore alla nostra “mission”, che da sempre mira a raggiungere il massimo livello di benessere possibile per ogni ospite che ci viene affidato. Non è mancato il rapporto con i parenti e il coinvolgimento del comitato dei familiari che, nella persona del presidente, riceveva ogni giorno informazioni sullo stato dell’arte della situazione e sugli avanzamenti delle misure di sicurezza messe in atto, o in procinto di partire, a contrasto dell’epidemia”.

“Vi posso garantire che, se pur con le restrizioni dovute – conclude – ai nostri ospiti non è mancato niente: il clima è sereno, il personale si è fatto maggior carico della carenza affettiva dovuta all’allontanamento dei familiari, abbiamo aumentato le ore di assistenza giornaliere per garantire il supporto necessario, anche a livello psicologico, e personalmente ho seguito, quotidianamente, sia lo stato di salute che lo stato psicologico di tutto il gruppo (in totale 98 persone), e nessuno ha manifestato segnali di sofferenza. Concludo con un forte abbraccio verso la mia squadra: ci unisce un forte sentimento di gruppo che ha trovato, in questa guerra, un meraviglioso modo di esprimersi nell’instancabilità quotidiana, nell’amore dimostrato verso il proprio lavoro”

Ottime notizie anche dalla Rsa Belvedere di Barga, gestita dal gruppo Sereni Orizzonti. Nei giorni scorsi il servizio igiene pubblica della Asl Toscana Nord Ovest ha potuto effettuare i tamponi Covid-19 sugli attuali 31 ospiti così come sui 29 membri del personale e i risultati, comunicati oggi (14 aprile), sono quelli che tutti si auguravano: nessun caso positivo.

Seguendo le istruzioni impartite a livello nazionale dall’azienda e in largo anticipo rispetto alle disposizioni emanate dal governo e dall’amministrazione regionale, fin dallo scorso 3 marzo la Rsa Belvedere ha impedito ogni ingresso ai parenti e ridotto al minimo essenziale il contatto con i fornitori delle derrate, garantendo loro accessi dedicati.

“Infermieri, operatori socio-sanitari e addetti alle pulizie sono stati tempestivamente formati e informati sulle procedure di prevenzione da adottare – spiega il direttore Valter Poli – Abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare dotati dei dispositivi di protezione individuale forniti dall’azienda (mascherine, guanti e camici monouso), sanifichiamo regolarmente gli ambienti interni, disinfettiamo i nostri cellulari ed evitiamo un uso promiscuo di materiale».

“Sappiamo bene come questa pandemia stia amplificando preoccupazioni e ansie – aggiunge Vittorio Pezzuto, responsabile delle relazioni esterne del gruppo Sereni Orizzonti – L’isolamento forzato nel quale si trovano da oltre un mese i nostri ospiti rischia in effetti di incidere negativamente sul loro umore così come su quello dei parenti che non possono più andarli a visitare. Alla primaria tutela sanitaria si deve pertanto unire un’attenzione particolare all’equilibrio emotivo e psicologico dei nostri assistiti“.

“Proprio per questo – prosegue e conclude Poli – – abbiamo da tempo contattato tutti i familiari degli ospiti, in particolare di quelli allettati, al fine di poter programmare videochiamate WhatsApp, quotidiane e in determinate fasce orarie. Una soluzione che sta riscuotendo un grande successo soprattutto tra i nonni, molti dei quali non sono abituati all’uso delle nuove tecnologie: poter vedere i volti dei propri cari e poter scherzare e conversare con loro è una medicina preziosa che stempera la tensione e risolleva immediatamente il morale di ciascuno, suscitando forti emozioni positive. Le lacrime di gioia e i sorrisi pieni di felicità di queste persone sono la migliore ricompensa per gli infermieri e gli operatori socio-sanitari che in questi giorni si stanno sforzando di regalare serenità ai loro assistiti. Di una cosa dovete essere sicuri: stiamo proteggendo i nostri ospiti dal virus come faremmo con i nostri stessi parenti, con la stessa attenzione e con lo stesso amore”.