Minaccia con un coltello e rapina il commerciante che gli consegna la pizza a casa

Un 21enne arrestato dai carabinieri: viveva con altri 15 in un fondo commerciale. Avviati gli accertamenti
È stato minacciato con un coltello da un cliente cui aveva appena consegnato una pizza e una birra a domicilio. Sono stati momenti di terrore per Simone Costa, 38enne lucchese titolare della pizzeria Da Umberto di piazza Napoleone che, come ogni sera da diverse settimane, con l’emergenza coronavirus, era impegnato nelle consegne per la sua attività. Un episodio inquietante che ha aperto uno spaccato su una realtà che se vogliamo è ancora più preoccupante: l’aggressore, infatti, viveva in un fondo commerciale in via dell’Angelo Custode, in centro storico, insieme ad altre 15 persone. Sul fatto è stata aperta un’indagine con una segnalazione alle autorità competenti.
Nella tarda serata di ieri (17 aprile), al momento di una delle ultime consegne in centro storico, è stato minacciato e rapinato da un 21enne residente a Castelfranco di Sotto e di origini marocchine. L’uomo, poi arrestato dai carabinieri, si è rifiutato di pagare la consegna e di fronte alle proteste del titolare della pizzeria ha estratto dai vestiti un coltello intimandogli di andarsene perché non avrebbe pagato niente.

Non contento, con quell’arma ha tentato di colpire il pizzaiolo, che a quel punto se l’è data a gambe. Mentre si allontava però l’aggressore gli ha scagliato contro una lattina di coca cola ancora integra presa dal cestino delle consegne.
Ricevuto l’allarme i carabinieri sono arrivati in breve sul posto e hanno bloccato il 21enne mentre cercava di allontanarsi. Le sorprese tuttavia non erano ancora finite.
All’interno dell’abitazione è stato subito recuperato il coltello adoperato poco prima.
Lo straniero, residente nel comune di Castelfranco di Sotto, da dove si era dovuto allontanare perché colpito dal divieto di avvicinamento alla sua ex convivente, è stato arrestato con l’accusa di rapina e si trova detenuto nella casa circondariale di Lucca.
Ma nella circostanza i carabinieri hanno scoperto che l’abitazione lucchese dello straniero, nella quale veniva riscontrata la presenza di almeno altre 15 persone, era in realtà un fondo commerciale, concesso in affitto con questa destinazione d’uso, e successivamente adibito ad attività di affittacamere, per di più pubblicizzata on line, dove tuttavia gli ospiti soggiornavano senza il rispetto di alcuna norma in materia di igiene e sicurezza. Al riguardo sono stati informati oltre che l’autorità giudiziaria anche i servizi preposti del Comune e dell’Asl di Lucca per i provvedimenti di competenza.