Coronavirus, guarita anche la sindaca di Villa Basilica, Elisa Anelli

I ringraziamenti dopo l’isolamento durato 36 giorni
Anche il sindaco di Villa Basilica, Elisa Anelli, è guarita ufficialmente dopo aver contratto il coronavirus. Anche per lei è arrivato il secondo tampone negativo nella giornata di ieri.
“Sono stati 36 giorni di isolamento, di solitudine, di riflessione – ha detto – Giorni a cui seguivano notti insonni popolate di paurosi pensieri. Ho lavorato per quello che mi era possibile, ho letto molto, ho visto parecchi film. Ma, soprattutto, ho approfittato di questi 36 giorni di solitudine per pensare e meditare. E so che, da oggi, la mia vita non sarà più la stessa, perché questa quarantena mi ha segnato l’animo nel profondo”:
“Oggi voglio anche che sia il giorno della gratitudine e del ringraziamento, per il davvero tanto calore che ho ricevuto – dice elencando le persone che le sono state vicino – grazie a tutti coloro che hanno avuto un pensiero per me, che mi hanno fatto sentire la propria vicinanza, che si sono interessati alla mia salute; grazie al personale del dipartimento di prevenzione, al dottor Luigi Rossi e alla dottoressa Nara Nardi per la professionalità, la preziosa “assistenza” e le consulenze fornitemi in questi giorni; grazie alle mie amiche. E noi sappiamo perché; grazie alla mia famiglia. Perché è facile dire che lo si è, molto più complicato dimostrarlo, specie in momenti come questo; grazie al mio vicesindaco, Giordano Ballini. Perché non solo si è fatto carico dell’Amministrazione Comunale, ma perché mi ha comunque coinvolta in ogni iniziativa, tenendo la mia mente attiva; grazie a Francesco e Luisa. Ci sono stati momenti brutti, molto brutti. Ma sentire le loro voci, le loro risate ha tenuto il mio cuore vivo; grazie a mia sorella, Nicoletta Anelli. È vero, la mamma se ne è andata. Ma se fosse stata qui avrebbe fatto esattamente quello che hai fatto te, usando lo stesso Amore e la stessa comprensione. Sei stata unica ed eccezionale. E siccome sono credente, grazie a Dio. E non c’è bisogno di spiegare il motivo”.
“Aprendo la porta di camera – ha chiuso il sinaco – andando verso una stanza che non vedevo da oltre un mese, mi sono commossa. Torno ad una vita “normale”, ben sapendo che non sarà più quella di prima”.