Il caso scoppiato in centro storico |
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Fondo-dormitorio, Santi Guerrieri: “Fango sulla mia famiglia. Siamo stati noi a far partire l’indagine”

20 aprile 2020 | 15:50
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Fondo-dormitorio, Santi Guerrieri: “Fango sulla mia famiglia. Siamo stati noi a far partire l’indagine”

Il figlio del proprietario dell’immobile del centro: “Il Comune? E’ il soggetto che deve provvedere allo sgombero”

“Mio padre Ulrico, ha stipulato un regolare contratto di affitto, concedendone per locazione commerciale l’uso ad una azienda cittadina e il contratto  registrato all’agenzia delle entrate come di rito. La legge non prevede competenza in merito a qualsivoglia comunicazione che interessi direttamente il comune da parte di chi affitta un immobile commerciale  semmai è il locatario a doversene far carico”. Marco Santi Guerrieri torna a chiarire la situazione, dal suo punto di vista, sul fondo commerciale in via dell’Angelo Custode dove nei giorni scorsi i carabinieri hanno scoperto essere stato trasformato in alloggio per 15 persone. Un episodio che si è appreso per l’arresto di uno degli inquilini per rapina ad un pizzaiolo ma su cui era già in corso una indagine. Attaccato dai gruppi consiliari della maggioranza, Guerrieri “nudo proprietario” dell’immobile, torna a difendersi.

“E’ vergognoso – dice – se non stupido attaccare a gamba tesa un privato cittadino, anzi due io e mio padre 95enne, senza prima essersi ben documentati e collegata la bocca al cervello prima di parlare – afferma -. E’ questo il modo di rapportarsi con i cittadini da parte della sinistra lucchese sparando addosso illazioni, fango e tanta per dirla alla lucchese sudiciume? Inaudito che tre consiglieri di punto in bianco, per mera soddisfazione politica vadano a sputtanare in pubblico lo Scajola lucchese. La similitudine attribuitami con Claudio Scajola è grave. Claudio Scajola ricordo essere uomo condannato a vario titolo anche in ambito penale. Come arrogante  è il fare delle domande al sottoscritto a mezzo stampa e contemporaneamente darsi anche le risposte. Vi pare normale? E con la storia di Scaiola, come la mettiamo?”.

Voglio ricordare al trio – prosegue Santi Guerrieri – che il sottoscritto porta il nome di una delle più note famiglie lucchesi: ci si potrebbe scrivere un pezzo della storia di Lucca con il nome della mia famiglia. Visto che vi riempite la bocca con gli immigrati, fatelo che è meglio con un pezzo di storia dell’emigrazione lucchese in Brasile che tanto riguarda la famiglia Guerrieri. Ho la nausea, ma voglio rispondere alle vostre domande cosi’ come apparse in vari comunicati, voglio affossare qualsivoglia dubbio mi sfiori”.

“Perché Guerrieri non ha avvisato il comune?  Guerrieri, o meglio mio padre Ulrico – prosegue -, ha stipulato un regolare contratto di affitto , concedendone per locazione commerciale l’uso ad una azienda cittadina e il contratto registrato all’agenzia delle entrate come di rito. La legge non prevede competenza in merito a qualsivoglia comunicazione che interessi direttamente il comune da parte di chi affitta un immobile commerciale  semmai è il locatario a doversene far carico”.

Quanto poi all’Asl Santi Guerrieri precisa ancora: “C’era in corso una indagine dei carabinieri e della procura della repubblica. Indagini conseguite a seguito delle mie precedenti segnalazioni successiva querela denuncia dell’8 marzo scorso. Cosa dovevo fare raccontare a mezzo mondo che potevano ravvisarsi problemi sanitari, ammesso ve ne fossero? Erano in corso delle indagini, avrei cosi’ mandando così all’aria l’intero palinsesto investigativo rischiando oltretutto una denuncia per aver volontariamente ostacolato le indagini?  Poi diciamocelo, i carabinieri hanno assolutamente avvisato Asl e polizia municipale, di che stiamo parlando”.

Guerrieri spiega anche perché chiama in causa il Comune e rivolge un appello all’assessore Raspini, chiedendo lo sgombero dell’immobile: “Ricordo ai signori consiglieri di ripassarsi le lezioni. La sanità pubblica è a carico del sindaco che ne ha responsabilità, mentre il problema di ordine pubblico all’assessore di competenza, precisamente Raspini. L’obbligatorietà dello sgombero visto che si tratta di extracomunitari muniti di permesso di soggiorno, spetta assolutamente al comune di Lucca che deve in oltre provvedere ad adeguate sistemazioni”.

“E’ difatti proprio l’assessore Raspini che a mezzo stampa sabato 18 dichiara la sua precisa  posizione sugli accadimenti impegnandosi a procedere, non l’ho chiesto io: l’ha anticipato lui. A questo punto si palesano due aspetti: il primo e’ quello della totale incomunicabilità fra l’assessore Raspini e i tre consiglieri, mi domando se parlino fra di loro. La seconda è che è serio il dubbio che ci sia stato un evidente tentativo di attribuirmi azioni e fatti proprio per svicolare l’attenzione del grande pubblico dai reali problemi che questa giunta ha nel procedere passando dalle chiacchiere ai fatti. Vediamo a quando l’ordinanza di sgombero dell’immobile. Questa mattina con gli occhi arrossati per la vergogna mio padre ha detto: ‘Vai avanti Marco, senza paura, procedi duro e fatti forte del nostro buon nome’”.