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Si ritrovano in piazza San Michele per cantare “Bella ciao”: multati

25 aprile 2020 | 19:48
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La polizia: si erano allontanati da casa e si trovavano in quel luogo senza motivi di assoluta urgenza. Una di loro si difende: “Quello che ho fatto per me è necessario”

Si ritrovano in piazza San Michele per festeggiare la Liberazione. Un gesto che, comune e assolutamente legittimo fino a ieri, oggi, in epoca coronavirus può portare a spiacevoli conseguenze, quando non autorizzato. Loro, un 42enne e due donne di 55 e 51 anni – due residenti e un’altra domiciliata a Lucca, in piazza Cittadella, via Roma e piazza Sant’Alessandro – evidentemente non pensano di fare nulla di male e escono di casa nonostante il lockdown, e, impugnando un cartello, iniziano a cantare.

Sono in tre ma è la donna che prende la parola – mettendosi bene al centro della piazza – e dichiara il motivo della loro presenza: ricordare l’eroismo dei partigiani, celebrarli. Non passa molto e parte la canzone simbolo della Resistenza: i tre intonano Bella ciao – lo fanno anche mettere a verbale -, mentre l’improvvisato coro nella città deserta inizia a richiamare qualche passante.

Un ritrovo che in tempi normali sarebbe stato probabilmente uno dei tanti in questa ricorrenza. Oggi quell’iniziativa stava rischiando di tramutarsi in una mini-manifestazione, in violazione delle misure del governo contro la diffusione del contagio del coronavirus. La polizia che, anche e soprattutto per la festa della Liberazione, ha effettuato controlli su tutto il territorio, è dovuta intervenire.

manifestanti in piazza San Michele

Quelle persone, infatti, per gli inquirenti, stavano violando le disposizioni del decreto del presidente del consiglio dei ministri che vieta – almeno fino al prossimo 3 maggio – di allontanarsi dalla propria abitazione senza un valido motivo di assoluta necessità per lavoro o salute.

Può sembrare ingiusto, e l’episodio la cui notizia si è presto diffusa con il passa parola a Lucca ha in effetti suscitato polemiche. Ma la situazione è del tutto eccezionale, ed è una conseguenza delle misure straordinarie varate dal governo contro il coronavirus. Tuttavia, i tre che sono stati sanzionati per 400 euro (280 se pagheranno entro 30 giorni) si sono difesi, spiegando che si erano allontanati di appena 40 metri dalla loro abitazione e di trovarsi in piazza, con l’uso di mascherine e a distanza di sicurezza.

“Mi sono spostato – si giustifica uno di loro – entro 40 metri dalla mia abitazione e in piazza San Michele davanti al sole cantavo Bella ciao liberamente e con mascherina mantenendo una distanza di due metri”. Una delle due donne invece ha fatto mettere a verbale una frase quasi lapidaria: “Quello che stavo facendo per me è necessario. Ero a 40 metri da casa mia”.

manifestanti in piazza San Michele

L’episodio è avvenuto attorno alle 15 di oggi pomeriggio (25 aprile). Secondo quanto ricostruito in piazza San Michele alcuni abitanti avevano organizzato – come in altre zone della città – un flash mob dalle finestre. C’erano persone che cantavano dalla propria casa la canzone simbolo della Resistenza, e ad un certo punto i tre sono arrivati in piazza e anche loro – residenti in centro ma non in piazza San Michele – si sono soffermati prendendo parte a quel coro. Qualcuno aveva anche dei cartelli. Iniziano a gridare, a spiegare che sono lì “per celebrare i partigiani, che ci hanno liberato dal nazifascismo”.

Pochi passanti a quell’ora, ma quelli che notano la scena si fermano brevemente. Qualcuno fa anche delle riprese, video e fotografie.

Una pattuglia di agenti in motocicletta ha notato tutto ed è arrivata sul posto. Si è fermata per un controllo, verificando la situazione, prima che arrivassero anche agenti della Digos e una volante. Nel frattempo altre persone si stavano avvicinando, ma alla vista della polizia si sono allontanate. Altri – la maggior parte – sono rimasti a casa, osservando la scena dalle finestre.

Nei prossimi giorni saranno comunque svolti accertamenti per inquadrare meglio questo episodio e per verificare anche quanto accaduto soltanto due ore dopo in piazza del Giglio. In quel caso la manifestazione organizzata con una sorta di “chiamata alla protesta” sui social da parte di Andrea Colombini è abortita praticamente sul nascere all’arrivo degli agenti. Si valuterà nei prossimi giorni se ci siano o meno estremi per prendere provvedimenti, in caso siano accertate violazioni.

In nove cantano l’inno davanti al teatro del Giglio