Multati mentre cantano ‘Bella ciao’, Anpi: azione sproporzionata

29 aprile 2020 | 11:56
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Multati mentre cantano ‘Bella ciao’, Anpi: azione sproporzionata

L’associazione dei partigiani attacca: “Un dispiegamento di forze inadeguato per i fatti di piazza San Michele”

Un dispiegamento di forze per tre persone che “nel rispetto della distanza di sicurezza” sono andate in piazza per festeggiare la Liberazione che all’Anpi di Lucca appare sproporzionato. Un fatto grave per l’associazione quello che è accaduto sabato scorso (25 aprile) in piazza San Michele, dove, come noto, la polizia ha multato i tre – due donne e un uomo -, perché erano usciti di casa senza motivi di assoluta necessità.

“L’Anpi non intende entrare nel merito della legittimità o meno di quelle contestazioni – si spiega in una nota – poiché nel nostro Stato democratico, conquistato con la Resistenza, esistono per questo leggi e giudici. L’Anpi vuole invece evidenziare ciò che ci ha turbato, ciò che ha turbato molti cittadini, vale a dire lo sproporzionato spiegamento di forze che sono state impiegate e lo sproporzionato impiego di tempo oltremodo superiore a quello che avrebbe dovuto essere necessario all’effettuazione delle operazioni. Le tre persone sono state trattenute per oltre un’ora”.

“L’impressione – prosegue Anpi – che molti cittadini hanno avvertito e segnalato, è stata quella di un intervento inadeguato, che è apparso persino sorretto da motivi diversi da quello che le forze di polizia erano tenute ad avere nel rispetto della legge, e ancora, che non sarebbe accorsa tanta forza pubblica se si fosse trattato di altra manifestazione, non legata alla difesa dell’atto politico fondante della nostra Repubblica: la Liberazione dal nazi-fascismo, che il canto di Bella Ciao evoca ed ha evocato. Non rende felice l’Anpi ma è motivo preoccupazione il fatto che le forze di polizia si espongano a questo rischio di pensiero”.

“Il rispetto, da parte loro, di tutte le regole imposte (distanziamento, mascherina e vicinanza alle loro abitazioni), dimostrano che essi hanno voluto rivendicare contemporaneamente tutti i diritti, quello della salute, del libero pensiero e della libertà di manifestazione. Quel diritto alla salute che con il coronavirus si è imposto all’attenzione di tutti e che non dovrà mai più essere deteriorato, compromesso. Quel diritto, per esempio, ad avere ambienti sani di lavoro specialmente un domani quando la salute minacciata riguarderà quella dei lavoratori e delle loro famiglie. L’Anpi non può che dichiararsi solidale con coloro che, nel rispetto delle norme, faranno valere i valori della nostra carta costituzionale, legge fondamentale del nostro Stato”.