Giustizia pronta alla fase 2, gli avvocati: “Recepite le nostre istanze per garantire diritto alla salute e alla difesa”

Udienze civili quasi interamente per iscritto, più udienze nel penale con corsie preferenziali per i provvedimenti urgenti
La macchina della giustizia non si ferma e, anche a Lucca, si prepara ad affrontare la fase 2. Per parlare di come il Covid 19 abbia influito e influisca su modalità di svolgimento delle udienze, tempistiche e risvolti socio – economici, stamani (7 maggio) guidati dalla presidente del Consiglio dell’Ordine Lelia Parenti, sono intervenuti i legali del foro lucchese.
Nell’ampio atrio del tribunale di via Gallitassi ci sono anche i consiglieri Florenzo Storelli, Michele Salotti, Flaviano Dal Lago e Claudio Palazzoni. L’inedita emergenza che si è abbattuta sul paese ha prodotto conseguenze anche su una categoria che, specie per quel che concerne i suoi iscritti più giovani, versa in difficoltà.
Sotto questo punto di vista l’ordine di Lucca ha fatto da apripista in Italia, adottando misure per il contenimento delle quote – ridotte in media di 100 euro – ed abbattendo a zero i costi a carico dei praticanti. “Questo è stato possibile – commentano l’avvocato Storelli ed il tesoriere Dal Lago – grazie alla gestione virtuosa delle finanze: in Italia soltanto quattro – cinque ordini hanno potuto operare una simile scelta”.
In una fase di grande complessità, peraltro, gli avvocati lucchesi hanno voluto ricordare – se ce ne fosse bisogno – di non essere corpi estranei alle esigenze del territorio: attraverso donazioni molteplici hanno allungato una mano per aiutare l’ecosistema socio – sanitario del territorio, impegnato nel contrasto al coronavirus.
Ora però è tempo di tornare gradualmente ad una parvenza di normalità. La fase 2 della giustizia – che si articolerà dal 12 maggio al 31 luglio – è pronta a scattare.
Da martedì prossimo, dunque, la giustizia riparte in modo più pieno rispetto agli ultimi due mesi. “Sessanta giorni – commenta Parenti – che hanno messo a dura prova le nostre vite, la nostra professione e la tenuta del sistema. Si è registrata una forte compressione dell’attività nei tribunali italiani, compreso il nostro”. A Lucca, in particolare, è stato necessario fronteggiare un focolaio del virus che – il ricordo commosso – ha portato via il giudice onorario Carlo Mancini. Molti cancellieri – viene ricordato – sono stati messi in quarantena per aver contratto il Covid19.
Nel frattempo, tuttavia, l’ordine ha continuato a lavorare ininterrottamente, sottotraccia. “L’avvocatura lucchese – argomenta ancora la presidente – si è presentata compatta in tutte le sue espressioni e costantemente aperta al confronto verso la magistratura locale. Tutto questo ha dato i suoi frutti: il presidente del tribunale ha emesso un provvedimento che recepisce in massima parte le istanze che abbiamo presentato“.
Da martedì l’attività e le udienze riprenderanno quindi adattandosi allo scenario in corso. Le udienze civili verranno trattate quasi interamente per scritto: “I procuratori delle parti invieranno le loro note per vie telematica ed il giudice assumerà fuori udienza le sue decisioni”, viene spiegato. Ad ogni modo, le udienze potranno svolgersi da remoto, tramite app video, oppure – in casi particolari – anche con la presenza fisica dei difensori e delle parti, con un rigido rispetto del distanziamento sociale (è il caso, ad esempio, delle cause di lavoro o di quelle che riguardano il diritto di famiglia, ndr).
Per quanto concerne il processo penale, invece, verranno svolte udienze in numero molto maggiore rispetto agli ultimi due mesi, aprendo corsie preferenziali per i procedimenti più urgenti.
“Andiamo a contemperare il rispetto del diritto alla salute e quello alla difesa – concludono gli avvocati – e questo risultato lo abbiamo raggiunto grazie alla disponibilità dei giudici e dei colleghi del foro”.
A Lucca gli avvocati iscritti all’ordine sono 1300: tutti si stanno adattando alle nuove modalità di svolgimento della professione, per rispondere alla domanda di giustizia che, ininterrotta, proviene dalla cittadinanza.