Bufera sugli appalti a Vagli di Sotto, sono 27 gli indagati: c’è tutta la giunta e un ex assessore

26 maggio 2020 | 11:40
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Bufera sugli appalti a Vagli di Sotto, sono 27 gli indagati: c’è tutta la giunta e un ex assessore

I reati ipotizzati a vario titolo sono turbativa d’asta, truffa, falso ideologico e corruzione

C’è tutta la giunta comunale nell’elenco degli indagati nell’inchiesta sugli appalti dei lavori in somma urgenza e sugli affidamenti delle gestioni a Vagli di Sotto, partita ieri (25 maggio) con le perquisizioni in uffici comunali, aziende e abitazioni di amministratori e imprenditori della Valle del Serchio e non solo.

Appalti truccati e corruzione, nel mirino le opere pubbliche a Vagli: indagata l’intera giunta

L’elenco infatti comprende il sindaco Giovanni Lodovici, il vicesindaco Mario Puglia (indagati anche la moglie e la figlia) e l’assessore Mirna Pellinacci. Con loro anche il consigliere comunale di maggioranza Piero Franchi, assessore nella precedente amministrazione e alcune posizioni organizzative dell’ente comunale garfagnino.

Questi i nomi di tutti indagati nell’inchiesta che dovrà chiarire se davvero esiste un ‘sistema Vagli’ fatto di favori ad imprenditori locali nell’assegnazione degli appalti pubblici: Giovanni Lodovici, Mario Puglia, Mirna Pellinacci, Piero Franchi, Monica Puglia, Anna Laura Cazzullo, Gennaro Arpaia, Ultimo Bernacca, Marco Bertoncini Alfeo Bragoni (dirigente del settore ragioneria e tributi del Comune), Luca Dal Torrione, Lorenzo Dal Torrione, Marina Fateyeva, Debora Franceschi, Carlo Franchi, Filippo Franchi, Mariolino Morganti, Federica Orsetti, Tiziano Pandolfo, Maurizio Romei, Roberto Romei, Marisa Siniscalco, Cristina Turba, Giorgio Turba, Lorenzo Vannucci, Viviano Verdigi, Vladimir Yugay.

Per tutti loro, a vario titolo, le indagini dovranno chiarire se e in che forma si siano configurati i reati ipotizzati di turbativa d’asta, truffa, falso ideologico e, solo per gli amministratori pubblici, corruzione.

Va ricordato come l’avviso di garanzia per gli indagati, conseguente al decreto di perquisizione e sequestro firmato dal sostituto procuratore titolare dell’inchiesta, Salvatore Giannino, va a piena tutela degli indagati, mettendoli a conoscenza dell’attività in corso degli inquirenti e permettendo loro la nomina dei difensori di fiducia che potranno conoscere d’ora in poi tutti gli atti ufficiali.