
Il governatore indagato fa la sua mossa: “Le aziende non hanno messo a disposizione dell’aggiudicatario i beni per gestire il servizio”
Il governatore Enrico Rossi, indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla gara del Tpl, passa al contrattacco e prepara un esposto alla procura della Repubblica di Firenze contro le società consorziate in One Scarl (Mobit) ovvero contro gli attuali gestori del servizio Tpl.
L’esposto nasce, spiega una nota della Regione, dalla ipotizzata violazione dell’obbligo della messa a disposizione del legittimo aggiudicatario della gara Tpl (Autolinee Toscane) dei beni necessari per la gestione del servizio pubblico.
“Dall’evidenza dei fatti – si spiega in una nota – emerge che i gestori uscenti continuano ad utilizzare la disponibilità che hanno dei beni (peraltro acquisiti con contributi pubblici) per impedire l’attuazione della gara, rifiutandosi, con atteggiamenti dilatori ed ostruzionistici, di procedere al trasferimento dei beni essenziali per l’esercizio di servizio di Tpl, beni che, si ripete, hanno il vincolo di destinazione per il Trasporto pubblico medesimo. Il rifiuto, peraltro, non è sorretto da fondate motivazioni, in considerazione del fatto che lo stesso Consiglio di Stato, in data 15 giugno 2020, ha respinto la richiesta di sospensione dell’aggiudicazione, avanzata da Mobit, ritenendo prevalente l’interesse pubblico alla sottoscrizione del contratto”.