Appaltopoli a Vagli di Sotto, dissequestrati i beni dell’imprenditore Tiziano Pandolfo

10 luglio 2020 | 12:27
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Appaltopoli a Vagli di Sotto, dissequestrati i beni dell’imprenditore Tiziano Pandolfo

Per il Gip non c’erano i presupposti per il provvedimento richiesto dal Pm nell’ambito dell’inchiesta sui lavori di somma urgenza

Un altro colpo di scena nell’inchiesta per gli appalti a Vagli di Sotto. 

Ieri (9 luglio) il Nucleo della polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Lucca ha restituito all’imprenditore Tiziano Pandolfo tutti i beni sequestrati per oltre 1,2 milioni di euro.  Il 25 maggio scorso, nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla procura della Repubblica di Lucca nei confronti di 27 indagati, rispetto a lavori affidati dal Comune di Vagli Sotto, infatti, era stato eseguito il sequestro di beni e saldi attivi di conto corrente nei confronti, tra gli altri, dell’amministratore della ditta Tiziano Pandolfo Srl, tra le principali aziende operanti in Garfagnana nel settore dei lavori pubblici e privati, nonché dell’edilizia, sospettata di essere stata avvantaggiata nell’affidamento di lavori da parte dell’ente comunale.

All’imprenditore erano inoltre stati sequestrati tutti i conti correnti personali, nonché i conti intestati alle altre società che amministra o a cui partecipa e le autovetture per un valore complessivo che si avvicinava 1,3 milioni di euro. Il tutto sulla base di un decreto di sequestro preventivo urgente firmato dal pubblico ministero, Salvatore Giannino, titolare delle indagini. Il Pm aveva ritenuto urgente provvedere al sequestro dei beni contestualmente all’operazione di sequestro probatorio che nella stessa data era programmata in varie località sia in Toscana sia in Emilia Romagna.

Il Gip, la cui convalida è necessaria per tale tipo di sequestro, ha invece ritenuto che non vi fossero i requisiti previsti dal codice di procedura penale per sequestrare alcun bene di proprietà dell’imprenditore Pandolfo e che il pubblico ministero non avesse il potere di disporre in via di urgenza tale sequestro.

Le indagini riguardano proprio accuse rivolte agli amministratori del Comune di Vagli Sotto di aver utilizzato poteri di ‘somma urgenza’ per svolgere lavori, quando non ve ne erano, secondo l’opinione del pubblico ministero, i presupposti.

L’imprenditore Pandolfo si dichiara soddisfatto della decisione del Gip, Antonia Aracri, che attendeva da quasi un mese, visto che il termine per la convalida è di soli dieci giorni dall’esecuzione del sequestro.

In ogni caso, l’imprenditore esprime la “massima fiducia nella magistratura, requirente e giudicante – si legge in un comunicato – convinto di poter dimostrare l’assoluta liceità del suo operato fin dalla fase delle indagini preliminari, di aver sempre lavorato onestamente e di non aver ricevuto indebiti vantaggi dalle pubbliche amministrazioni. Aggiunge che la Tiziano Pandolfo Srl non avrebbe avuto alcun bisogno di favoritismi in quanto da molti anni opera in tutta la Garfagnana e avendo un’organizzazione aziendale solida e un’esperienza imprenditoriale consolidata, ha sempre concorso, seguendo tutte le regole previste, con le altre realtà della zona, aggiudicandosi negli anni numerosi appalti di media e grande rilevanza. Vedremo che piega prenderanno le indagini di questo intricato procedimento penale, ricco di sorprese sin dal suo inizio”.