Qualità dell’aria, ancora criticità per le polveri sottili nella Piana Lucchese

Nel 2019 39 sforamenti nella centralina di Capannori. Concentrazione di ozono ancora lontana dai valori obiettivo
È stata pubblicata la relazione annuale di Arpat sullo stato della qualità dell’aria nella regione Toscana nel 2019. I dati sono ancora preoccupanti: l’ozono è ancora lontano dai valori obiettivo per la protezione della popolazione e della vegetazione e ci ancora alcune criticità anche per Pm10 (in particolare nella Piana di Lucca) e biossido di azoto
Quanto alle Pm10 il limite massimo pari a 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 μg/m3 è stato rispettato in tutti i siti eccetto a Capannori, stazione di fondo della zona del Valdarno Pisano e della Piana Lucchese dove sono stati registrati 38 superamenti, mentre il limite di 40 μg/m3 come media annuale è rispettato in tutte le stazioni come negli ultimi dieci anni.
Per le Pm 2,5 il limite normativo di 25 μg/m3 come media annuale è stato rispettato in tutte le stazioni della rete regionale.
Biossido di azoto: il valore limite di 40 μg/m3 come media annuale è stato rispettato in tutte le stazioni eccetto nella stazione di traffico dell’agglomerato di Firenze dove la media annuale è risultata pari a 56 μg/m3. Il limite massimo di 18 superamenti della media oraria di 200 μg/m3 è stato invece rispettato in tutte le stazioni dal momento che non si è verificato alcun episodio di superamento.
Ozono: è stata confermata la criticità di questo parametro nei confronti di entrambi i valori obiettivo previsti dalla normativa che non sono stati raggiunti nel 80 per cento delle stazioni. Infatti entrambi i valori obiettivo per la protezione della popolazione e per la protezione della vegetazione non sono stati rispettati in 8 dei 10 siti di monitoraggio. Inoltre nell’arco del 2019 si sono verificati 13 superamenti della soglia di informazione, che hanno coinvolto tre stazioni: Settignano, Montale e Lucca Carignano. La soglia di allarme per l’ozono non è invece mai stata superata.
Monossido di carbonio, biossido di zolfo e benzene: il monitoraggio relativo al 2019 ha confermato l’assenza di criticità ed il pieno rispetto dei valori limite.
Idrogeno solforato: i valori registrati nelle stazioni della rete regionale sono ampiamente inferiori al riferimento dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), per entrambi i siti di monitoraggio. Per quanto riguarda il valore indicato per la percezione del disagio olfattivo soltanto di Montecerboli si è verificata una percentuale significativa di ore in cui è stato superato questo valore, anche se è stata nettamente inferiore agli anni precedenti.
Metalli pesanti: il monitoraggio relativo al 2019 ha confermato l’assenza di criticità ed il pieno rispetto dei valori limite per il piombo e dei valori obiettivo per arsenico, nichel e cadmio.
Rispetto ai valori indicati all’Oms, il panorama della regione Toscana risulta meno positivo per alcuni parametri per i quali i valori di riferimento sono molto più restrittivi rispetto alla normativa europea: per il Pm10 nel 65% delle stazioni si sono verificati più di 3 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 μg/m3 e nel 50 per cento delle stazioni la media annuale è stata superiore a 20 μg/m3; nell’87% delle stazioni la media annuale di Pm2,5 è stata superiore a 10 μg/m3; nel 100 per centpo delle stazioni la massima media giornaliera di 8 ore per l’ozono è stata superiore a 100 μg/m3; una stazione su sette della rete regionale in cui viene misurato il benzene ha registrato una media annuale superiore al riferimento di 1,7 μg/m3 indicato come media annuale.
Differente è la situazione per altri inquinanti: il riferimento di 200 μg/m3 come massima media oraria per il biossido di azoto, sebbene molto più stringente del limite, è rispettato nel 100 per cento delle stazioni; il valore guida di 20 μg/m3 della concentrazione massima giornaliera per il biossido di zolfo, anche questo molto più stringente del limite in vigore in Italia, è rispettato nel 100 per cento delle stazioni; monossido di carbonio e piombo, per i quali i valori di riferimento dell’Oms coincidono con i limiti vigenti, fanno registrare il rispetto nel 100 per cento delle stazioni.