Coronavirus, chiudono le discoteche. Mascherine anche all’aperto dalle 18 alle 6

La decisione del governo dopo la recrudescenza di contagi fra giovani e giovanissimi: è in vigore fino al 7 settembre
Da domani (17 agosto) in tutta Italia sono chiuse con decreto ministeriale le discotechee sale da ballo, sia all’aperto sia al chiuso. Così ha deciso il governo dopo la recrudescenza di episodi di coronavirus fra giovani e giovanissimi.
Inoltre la nuova ordinanza prevede l‘obbigo di utilizzare la mascherina anche all’aperto dalle 18 alle 6 del mattino, nei luoghi pubblici (piazze, slarghi, strade) e vicino ai locali dove è facile che si creino assembramenti anche occasionali e spontanei.
In Toscana, per ordinanza regionale, l’uso della mascherina all’aperto in luoghi frequentati è già in vigore da mesi. Anche questa ordinanza, come le precedenti, al momento vale fino al 7 settembre.
Non mancano le polemiche dopo il provvedimento. Durissimo Matteo Salvini, oggi in Versiliana per l’incontro al Caffè con Susanna Ceccardi: “Chiudono locali e negozi, terrorizzano e multano gli italiani, mettono a rischio migliaia di aziende e centinaia di migliaia di posti di lavoro. Intanto anche oggi sono sbarcati in Sicilia più di 100 clandestini (quasi 10mila fra luglio e agosto) e i contagi aumentano in gran parte per colpa di chi arriva dall’estero. Duri con gli italiani, deboli coi clandestini: governo di incapaci“.
“Con la decisione di chiudere le discoteche adesso, questo governo ha mostrato ancora una volta tutta la sua incapacità nel gestire l’emergenza coronavirus. E a rimetterci sono solo imprenditori e lavoratori del settore che si vedono costretti a chiudere le loro attività”. Lo dice Francesco Torselli, candidato di Fratelli d’Italia in consiglio regionale. “La salute dei cittadini è la nostra priorità ma sin dall’inizio della pandemia il governo giallo-rosso ha stabilito regole tardive e contraddittorie per contenere il contagio. Questo nuovo decreto colpisce tutti indistintamente ed è una mazzata soprattutto per coloro che hanno lavorato nel rispetto delle regole. I gestori stimano una perdita di fatturato attorno ai 4 miliardi di euro ed intanto a molti non è arrivata nemmeno la cassa integrazione per i mesi di marzo, aprile e maggio”.
“E così – conclude Torselli – soltanto pochi giorni fa il ministro Speranza e il governatore Rossi hanno introdotto l’obbligatorietà del tampone a chi rientra da alcuni paesi stranieri. Una decisione tardiva visto che da settimane in Spagna, Croazia e Grecia c’è un’impennata di casi di contagio. Non basta l’impegno del governo e delle Regioni a sostenere economicamente il settore. Siamo stufi di promesse a vuoto come la famosa ‘potenza di fuoco’ di Conte. Vogliamo sapere quali sono queste misure e il valore esatto dei fondi stanziati”.