Violenta lite alla casa di accoglienza, in carcere anche il secondo uomo

È un 36enne di origine tunisina: si era scagliato anche contro i poliziotti intervenuti
È finito in carcere anche il secondo protagonista della violenta lite alla casa accoglienza San Francesco accaduta nella serata di martedì (1 settembre).
È stato condotto in carcere dagli stessi operatori della volante che avevano subito minacce e comportamenti violenti ed aggressivi un 36enne di origine tunisina che era già sottoposto al regime di detenzione domiciliare.
Il fatto La sera di martedì le volanti della polizia della questura di Lucca sono intervenute per sedare una violenta lite tra due uomini nella casa di accoglienza San Francesco, dove gli stessi erano in regime di affidamento in prova disposto dal tribunale di sorveglianza di Pisa.
Gli uomini e le donne della polizia di stato con non poca fatica sono riusciti a separare i due contendenti, ricevendo di tutta risposta insulti, minacce e sputi. Ripristinata a fatica la legalità gli agenti hanno proceduto quindi all’accompagnamento del più esagitato negli uffici della questura e, dopo le formalità di rito, lo straniero è stato condotto in una struttura diversa per evitare che riscoppiasse il conflitto.
Immediatamente la divisione anticrimine della questura di Lucca si è subito attivata per interessare il competente magistrato di sorveglianza, che alla luce della segnalazione ricevuta, ha aggravato la misura, ripristinando, nei confronti dell’uomo, la restrizione in carcere. Gli stessi operatori della polizia di stato hanno dato esecuzione alla misura riportando il cittadino in carcere.
Stessa cosa, all’indomani, per l’altro protagonista della rissa.