Rave party nella notte nella zona industriale di Altopascio: centinaia di persone in un capannone abbandonato




Polizia, carabinieri e polizia municipale monitorano la situazione fra degrado e assembramento: fioccano le denunce. Sul posto anche il sindaco D’Ambrosio
Musica a tutto volume e centinaia di persone ammassate in un capannone industriale abbandonato alla periferia di Altopascio in via dei Sandroni. Il tutto in barba alle regole anti contagio per evitare la diffusione del Covid-19 e anche alle minime regole di igiene.
È partita questa notte nei capannoni dell’ex colorificio Cover di Altopascio un rave party, una festa non autorizzata in un locale occupato, cui stanno partecipando un gran numero di persone provenienti da tutta la Toscana. Fin da quando si è diffusa la notizia sul posto sono arrivate le pattuglie della polizia municipale, i carabinieri e la polizia. Sul posto si è recato intorno all’una di notte anche il sindaco di Altopascio, Sara D’Ambrosio.
Subito è stato avvertito anche il questore, che era già a conoscenza della situazione e che già aveva provveduto a inviare pattuglie e personale in borghese, che da stanotte sta procedendo all’identificazione delle persone all’interno. All’esterno, invece, è in corso il tracciamento delle targhe dei veicoli parcheggiati.
“Siamo sul posto insieme e fattivamente da stanotte con operatori della polizia e ci resteremo fino a quando la situazione non sarà risolta – spiega il sindaco, Sara D’Ambrosio – Ringrazio tutte le forze dell’ordine, con cui sono costantemente in contatto da stanotte: l’illegalità in corso è totale e inaccettabile e per noi ora è fondamentale stroncarla integralmente”.
“È una questione di ordine pubblico, molto delicata, che stiamo gestendo con gli strumenti necessari e secondo le modalità previste in questi casi – spiega il questore, Alessandra Faranda Cordella – Stiamo lavorando per risolvere la situazione quanto prima, perché il nostro obiettivo è quello di ripristinare la legalità, chiudere il rave party e risalire ai responsabili nel minor tempo possibile”.
Il gran numero di persone presenti ha consigliato di evitare qualsiasi tipo di intervento, se non quelli di controllo affinché la situazione non degeneri. Ma non sono mancati momenti di tensione oltre che scene di degrado di vario tipo. Nei dintorni del capannone le strade sono state invase dalle auto dei partecipanti al rave: da via di Sibolla a via dei Sandroni i ‘segni’ dell’arrivo di una folla di gente ci sono tutti.
L’evoluzione della situazione, comunque, viene attentamente monitorata.
L’operazione di polizia è proseguita per tutto il giorno con il presidio di tutte le forze dell’ordine che hanno impedito l’accesso al capannone. Gli occupanti sono stati via via identificati e denunciati, in attesa di intervenire all’interno non appena possibile per risalire agli organizzatori.
La strada di accesso allo stabilimento occupato è chiusa e presidiata dalle forze di polizia: non entra nessuno e chi si avvicina viene fermato e identificato. A coordinare tutta l’operazione è la questura in contatto costante con il Comune.
“Non è possibile procedere con uno sgombero di forza in quel contesto, perché c’è il rischio che si creino danni a cose e a persone e si venga a formare una situazione incontrollabile e ancora più pericolosa per l’ordine pubblico. L’azione che sta portando avanti il questore – spiega il sindaco D’Ambrosio – è quella di far scendere considerevolmente il numero degli occupanti per poi passare all’intervento diretto, con identificazione e denuncia degli organizzatori. Le forze dell’ordine hanno sequestrato una parte dell’attrezzatura in uscita su una macchina. Come sindaco e come amministrazione comunale tutto quello che è in nostro potere fare lo stiamo facendo”.