Ritardi nei tamponi dopo i casi positivi a scuola, protesta delle mamme ad Altopascio

4 ottobre 2020 | 16:25
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Ritardi nei tamponi dopo i casi positivi a scuola, protesta delle mamme ad Altopascio

La rappresentate dei genitori della classe terza B: “Vogliamo che il preside ci rassicuri”

Problemi, disagi e molta preoccupazione da parte di genitori e operatori, è questo il risultato dei primi contagi riscontrati all’interno del sistema scolastico, che si trova in questi giorni alla prova del nove. Riuscire a monitorare, tracciare e bloccare gli eventuali focolai spetta alle varie Asl del territorio.

Nelle ultime settimane Altopascio non è stato esente dal contagio di Covid-19. In particolar modo, epicentro di un piccolo focolaio è stata la scuola elementare di Altopascio, dove molti studenti e operatori sono finiti in quarantena a causa di bambini risultati positivi al tampone di laboratorio. Eppure i genitori della classe 3a B, protestano e organizzano per domani (5 ottobre) un sit in di fronte all’istituto.

A spiegarne i motivi è Sole, la rappresentante dei genitori della classe:
“Un bambino della scuola elementare di Altopascio che frequenta la classe 3a B, la stessa di mio figlio, è risultato positivo ad un tampone per il Covid-19. Questo bambino di otto anni era a casa da scuola dal fine settimana delle votazioni (20-21 settembre) a causa di una febbre, per cui il pediatra ha chiesto di effettuare il tampone, come è pratica fare. Già prima del tampone, sul gruppo Whatsapp dei genitori della 3a B, la madre di questo bimbo mi comunica che avrebbe tenuto a casa anche la sorellina del bimbo malato, che ha 6 anni e frequenta la 1a A, sempre delle elementari di Altopascio e il fratellino di 3 anni che va alla scuola materna – spiega nel dettaglio Sole – Lunedì 28 settembre, la famiglia ha il risultato che loro figlio è positivo a Covid, alle 14 dello stesso giorno vengo contattata dalla Asl, la classe 3a B è completamente in quarantena e saranno fatti dei tamponi a tutti gli alunni”.

“I genitori dei bambini vengono allo stesso modo contattati dall’Asl, tranne cinque dei quali hanno un recapito telefonico sbagliato. A quel punto – racconta – chiedo un incontro con il dirigente scolastico della scuola elementare di Altopascio, sia per informarlo che alcune persone non sono state chiamate, sia per conoscere la situazione e i protocolli da seguire da parte della scuola. Arrivo all’ingresso alle 11 del giorno successivo, ma il dirigente mi manda a dire dal personale, che non può ricevermi. Rimango ad aspettarlo fino alle 14.24 quando è costretto ad uscire per andarsene da scuola, io mi ero già messa in contatto con la sindaca di Altopascio e l’assessora Ilaria Sorini, per sollecitare l’incontro. A quel punto ho cercato di spiegare le mie ragioni al dirigente e ho fornito i numeri di telefono”.

I problemi per Sole e i 27 bambini della classe di suo figlio però non finiscono qui, anzi sono solo all’inizio e come già è successo in situazioni simili: “l’Asl – racconta la mamma – ritarda a fornire i tamponi e ad informare le famiglie di quando saranno chiamati a sottoporsi al test”.

“Su 27 bambini in quarantena solo una mamma viene contattata dall’Asl e ha l’appuntamento per fare il tampone, nessun altro – spiega Sole –. Allora ci mettiamo subito in moto e iniziamo a chiamare gli uffici dell’Asl e ci presentiamo tutti a fare il tampone mercoledì 30 settembre dalle 11,30 alle 14. Ma i problemi sono solo all’inizio. Giovedì (1 ottobre) anche la sorellina di 6 anni che frequenta dal 1a A della scuola elementare di Altopascio, risulta positiva al Covid-19. Ho informato subito di ciò che era accaduto la sindaca di Altopascio e nella chat di Whatsapp del pulmino scolastico leggo che la classe 1a A non è stata messa in quarantena e tutti il giorno successivo sarebbero andati a scuola. A cosa è dovuta questa disparità di trattamento? I bambini della prima non saranno sottoposti a tamponi e molti dei nuovi positivi sono asintomatici e non sono riconoscibili, come fa l’Asl a sapere se la catena dei contagi si è interrotta se non fa i tamponi?”.

La Asl dal canto suo fa notare la differenza tra i due casi e  sul numero dei giorni che i due bambini sono rimasti a casa da scuola prima che si presentassero i sintomi: la sorellina del primo alunno positivo è rimasta a casa da più giorni rispetto al fratello.
Venerdì 2 ottobre, la classe 1a A è tutta a scuola, contemporaneamente arrivano i risultati dei tamponi della nostra classe e un altro bimbo risulta positivo asintomatico”.

Mi sono rivolta al dirigente scolastico – spiega la madre -, ma lui sottolinea il fatto che non ha l’obbligo di informare le famiglie. La nostra classe ha finito il periodo di quarantena e lunedì dovremmo far rientrare i nostri figli a scuola – conclude Sole –. Noi mamme però diciamo di no, non li manderemo a scuola fino a che non ci sarà assicurato che sia tutelata la salute dei nostri figli e in questo chiediamo anche il sostegno delle istituzioni.Ci presenteremo di fronte alla scuola elementare di Altopascio e chiederemo al dirigente scolastico di informarci sulla situazione: se la scuola è stata sanificata e ci dovrà presentare il certificato di sanificazione, se verranno effettuati i tamponi anche sui bimbi della prima, altrimenti come si può essere certi di aver bloccato la catena dei contagi?”.