Protesta contro le chiusure, commercianti e cittadini di nuovo in piazza




Slogan e striscioni contro il governo. Appello a comprare nei piccoli negozi
Circa 150 persone sono tornate in piazza Napoleone oggi pomeriggio (14 novembre) per protestare contro le chiusure del governo alle attività commerciali e imprenditoriali per frenare il dilagare dei contagi da coronavirus.
Commercianti, per la maggior parte, ma anche dipendenti e cittadini comuni, sono tornati a far sentire la loro voce di protesta che si è rivolta principalmente al governo nazionale e agli enti locali. I più arrabbiati, inevitabilmente, sono gli imprenditori del settore turistico, costretti in pratica all’inattività totale. La richiesta, da molti, è quella di maggiore unità nella protesta per rivendicare sovranità e libertà: “Il governo – è uno dei mantra del pomeriggio – ha le sue responsabilità per la situazione attuale perché non ha potenziato il settore sanitario in vista della seconda ondata di contagi”.
Fra gli altri parla Filippo Giambastiani, commerciante lucchese nel settore della ristorazione, che contesta la ricostruzione allarmistica della diffusione del virus e fa un appello accorato a concentrare i propri acquisti nei piccoli negozi per sostenerli.
Ad accompagnare la protesta anche i consueti striscioni: Non moriremo un Dpcm alla volta e Il lavoro è un diritto.